14/01/1988 - Omelia Giovedi I Ord

Sant’Ilario d’Enza, 14/01/1988
Omelia, Giovedì I settimana Tempo Ordinario

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Eb 3, 7-14; Mc 1, 40-45.

Questo lebbroso ci è d’esempio: ha risolto il terribile problema della sua malattia con la fede, pregando Gesù in ginocchio. La sua fede e la sua preghiera hanno ottenuto il miracolo. E lui è tornato via lodando e benedicendo Dio, proclamando la bontà e la potenza di Gesù.

Vorrei che capissimo come possiamo risolvere solo così i nostri problemi: li possiamo risolvere nella fede e mettendoci in ginocchio, nella preghiera. Troppe volte i nostri problemi li vediamo solo sotto un aspetto umano e purtroppo viviamo in una atmosfera tanto, tanto lontana dalla fede.

L’uomo tenta di risolvere i problemi con le riunioni, con le discussioni; tenta di risolvere con la tecnica i problemi dell’uomo come risolve quelli della scienza. I problemi dell’uomo sono troppo grandi, troppo profondi!

Il Signore è venuto a salvarci, cioè Lui si è posto proprio così, come Colui che salva, che risolve i problemi, come Colui che dà pace al cuore umano. Il cuore dell’uomo è inquieto, è desolato se non incontra la misericordia del Salvatore.

Dobbiamo imparare a porre i problemi nostri così come li ha posti il lebbroso: ponendoli a Gesù, invocando da Gesù, credendo fortemente nella bontà misericordiosa di Gesù. Ogni nostro problema, particolarmente il problema della nostra vita cristiana, della nostra vita di grazia, dell’efficacia della nostra giornata, del nostro dovere, del nostro impegno, della nostra carità verso gli altri, risolviamolo con Gesù. E lo risolviamo se perseveriamo in quella fede che Gesù stesso ci ha più volte raccomandato, se siamo insistenti e umili nella preghiera. Il lebbroso si è messo in ginocchio: sentiva tutta la sua miseria, sentiva l’urgenza di un intervento superiore.

Dobbiamo sentire che il Signore ha un progetto su di noi, un progetto di amore: vuole che realizziamo la sua parola per noi e aiutiamo i fratelli a risolvere tutto nella soave sicurezza della fede.

Impegniamoci dunque ad essere più perseveranti, ad essere più fiduciosi, ad essere più umili.

La grazia del Signore arriva ad ogni anima. Per ogni anima il Signore ha i suoi disegni che si avverano fedelmente se noi siamo docili, se noi siamo distaccati da quelle speranze stolte che il mondo, quotidianamente, ci offre.

CODICE 88ADO01330N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 14/01/1988
OCCASIONE Omelia, Giovedì I settimana Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Fede e preghiera
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