12/03/1981 - Omelia Giovedi I Quar

Sant’Ilario d’Enza, 12/03/1981
Omelia, Giovedì I Quaresima

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Est 14,1.3-5. 12-14; Mt 7,7-12

“Chiedete e vi sarà dato”. La perseveranza nella preghiera! Evidentemente non è essere fedeli a ripetere delle parole, ma è essere ricchi di fede, maturarsi nella fede, sempre di più arricchirsi di fede. Perché sono tante le cose contrarie, perché sono tante le cose che mettono alla prova. Dio vede, Dio ascolta, Dio interviene. Gesù ci ha insegnato che Dio è un Padre pieno d’amore e che vuole la perseveranza della nostra preghiera, non per sé. Gesù dirà: “Sa già quello di cui avete bisogno”, ma vuole che insistiamo per il nostro bene, perché ci persuadiamo sempre di più che noi senza di Lui non possiamo, che il nostro equilibrio è instabile, che i nostri propositi messi di fronte alla prova non reggono. Dio ci vuole collocare nella verità. Vuole allora che noi siamo ben persuasi che dobbiamo rimanere al nostro posto e che dobbiamo aspettare tutto da Lui. Siamo perseveranti nella preghiera non per piegare Dio alle nostre voglie ma per arricchirci di verità, per avere una persuasione ben completa che tutta la nostra vita è nelle sue mani e così accresciamo la nostra fiducia piena e totale. Di Gesù è detto che, posto in agonia nell’Orto degli Ulivi, più a lungo pregava. Gesù è nostro modello e dobbiamo invocare i suoi sentimenti di abbandono e di amore nel cuore del Padre. Perseverare nella preghiera vuol dire mettere la preghiera ogni giorno, mettere la preghiera nelle nostre tentazioni e nei nostri pericoli, mettere la preghiera nelle nostre gioie, mettere la preghiera nel nostro lavoro, mettere la preghiera alla base del nostro amore del prossimo perché il nostro amore sia sempre santo e soprannaturale e vediamo sempre gli altri nella stessa visione di Dio. Ritornano le parole di Gesù: “L’uomo vive di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio” e vive proprio perché pregare vuol dire entrare in comunione, vuol dire entrare in un colloquio d’amicizia, entrare nella famiglia di Dio e mettersi a disposizione della volontà del nostro Padre. Pregare allora non è semplicemente chiedere, pregare è un immergerci nella volontà e nell’amore del nostro Padre, è lasciarci conquistare dallo Spirito che giorno per giorno, occasione per occasione ci insegna la preghiera, ci insegna lo spirito d’adozione che dobbiamo avere come figli. Ci insegna a essere sempre preoccupati di come lasciare aperto il cuore a tutta l’azione meravigliosa e grande dello Spirito Santo. Perciò stasera proponiamoci una vera, forte, profonda preghiera, una preghiera di perseveranza e di fede.

CODICE 81CBQ013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 12/03/1981
OCCASIONE Omelia, Giovedì I Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La perseveranza nella preghiera
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