Onoriamo la nostra patrona sant’Eulalia e la invochiamo sapendo che i santi, che sono davanti a Dio nella gloria, sono potenti; la loro intercessione è preziosa per noi, un’intercessione che non cessa, un’intercessione che è frutto di una carità, che si è resa splendida in Dio. Invochiamo questa Santa e abbiamola sempre presente, perché è veramente la nostra Santa, la Santa alla quale si è affidata la nostra Parrocchia, la Santa che ci dà un esempio fulgido, perché un martire è un testimonio, un testimonio fino all’effusione del sangue.
Sant’Eulalia non ha avuto paura e ha testimoniato il suo amore a Cristo davanti allo spaventoso atto di martirio. Sapeva che cosa l’aspettava, non ha avuto paura, lei stessa è andata davanti al tiranno, lei stessa, con un coraggio sovrumano. E ci dice allora che è sempre la stessa strada che dobbiamo percorrere, la strada del seguace di Cristo.
Noi onoriamo il nostro Re sulla croce; noi onoriamo in Lui quell’amore che l’ha portato a offrirsi al Padre per noi. Sant’Eulalia è potente per intercederci dunque la fortezza, perché nella fortezza ha realizzato veramente, con totale pienezza, la sua consacrazione a Gesù: il seguire Gesù fino alla croce. Ecco perché non dobbiamo essere cristiani paurosi, ecco perché non dobbiamo essere cristiani mediocri, ecco perché non dobbiamo essere cristiani superficiali: per essere discepoli di Gesù, per essere confidati nel patrocinio di sant’Eulalia. Forte lei, forti noi.
Ma come può essere un discepolo di Gesù, uno che non sa superare le difficoltà comuni di ogni giorno? Le tentazioni ci sono sempre; le tentazioni il Signore le permette, per rendere veramente meritevole la nostra professione di fede. Dobbiamo, in questa festa, meditare molto sulla virtù della fortezza, proprio perché non abbiamo sviluppata questa virtù, proprio perché non invochiamo lo Spirito Santo; proprio perché siamo paurosi e temiamo sempre di farci male, di essere così troppo generosi e non lo siamo mai abbastanza. E non arriviamo a una preghiera vera perché non ci sforziamo; non arriviamo a una virtù generosa perché manchiamo di spirito di sacrificio, perché siamo esitanti, oscilliamo sempre. Dobbiamo personalmente volere la fortezza e, insieme, volere una grande fortezza, un’esemplarità completa, perché dobbiamo evangelizzare non solo con la parola ma con la vita e dobbiamo portare il Signore agli altri, dobbiamo saperlo portare in una disponibilità totale, fervida, in una disponibilità di fede. Quanto allora dobbiamo essere pronti! E quanto dobbiamo invocare sant’Eulalia! Perché siamo Chiesa, e la Chiesa prega: bisogna pregare bene; e la Chiesa soffre: bisogna saper superare le nostre difficoltà; e la Chiesa opera e dobbiamo porre tutti insieme le nostre energie, la continuità e la perseveranza dell’energia, per attuare quelle opere di bene, quelle opere di virtù che il Signore si aspetta da noi.
CODICE | 87N9O01311N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 10/12/1987 |
OCCASIONE | Omelia, Giovedì II settimana Tempo Avvento, festa di Santa Eulalia |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La fortezza (esempio di sant’Eulalia martire) |
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