11/03/1982 - Omelia Giovedi II Quar

Sant’Ilario d’Enza, 11/03/1982
Omelia, Giovedì II settimana Tempo Quaresima

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Ger 17,5-10; Lc 16,19-31

Siamo chiamati questa sera a meditare sull’inferno, perché è questione di giustizia. Ci chiediamo tante volte se noi dobbiamo cercare la giustizia piena in questo mondo, ma sappiamo bene che non sempre avviene la giustizia, che non sempre la giustizia è completa, che, anche quando si verifica una certa giustizia, dopo può tornare l’ingiustizia e che del resto coloro che cercano giustizia tante volte, anche loro, sono ingiusti.

Il Signore rivelandoci l’inferno ci dice che se dobbiamo cercare la giustizia in questa terra, è vero, dobbiamo andare sempre verso quello che è giusto, la giustizia completa la dobbiamo aspettare nell’altra vita. Perciò non facciamoci illusioni: se siamo ingiusti verso Dio, se siamo ingiusti verso il prossimo, il Signore non si può prendere in giro, non si può beffeggiare, non si può ingannare, non ci si può nascondere dalla luce del Suo volto. Certamente ogni nostro peccato (c’è sempre un’ingiustizia in ogni peccato) comporta una responsabilità, comporta una responsabilità del tempo e, se non è riparato, una responsabilità dell’eternità.

Dobbiamo allora con molta umiltà pensare se la condizione dell’anima nostra merita il castigo di Dio. Alcune anime, quanta vergogna dovrebbero sentire di sé stesse: sono dei tizzoni presi fuori dall’inferno. Quanto dobbiamo temere che la nostra fedeltà venga meno, che noi possiamo andare contro Dio, cioè andare contro l’infelicità, l’eterna infelicità perché, quando uno muore nello stato di peccato, è lui stesso che fugge da Dio, perché ha vergogna, perché è ormai condannato ad amare il male.

Come dobbiamo aver paura di quel santo timore di Dio che è un dono grande dello Spirito Santo: il timore di offendere Dio, il timore di non restare nel suo amore, il timore di non amare e quindi di renderci impossibile per tutta l’eternità, questo che è il bene supremo: amare Dio.

Il Signore vuole il nostro cuore pulito, vuole il nostro cuore santo, vuole il nostro cuore giusto. Domandiamogli la grazia di liberarci, di darci soavità nel suo servizio perché non ci distacchiamo mai da Lui.

CODICE 82CAQ01341N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 11/03/1982
OCCASIONE Omelia, Giovedì II settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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