28/04/1977 - Omelia Giovedi III Pasqua

Sant’Ilario d’Enza, 28/04/1977
Omelia, Giovedì III settimana Pasqua – Preparazione alla Cresima

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At 8, 26-40; Gv 6, 44-51

“Chi crede ha la vita eterna”.

Siamo invitati a una riflessione sulla nostra fede, perché con la fede vinciamo tutti gli ostacoli, con la fede abbiamo una pienezza di vita, con la fede raggiungiamo la nostra meta, che è il cielo.

“Tutto è possibile a chi crede” ha detto Gesù, tutto è possibile.

Dobbiamo avere la fede, cioè un’adesione totale alla Parola di Dio, un’adesione della nostra mente, del nostro cuore, di tutta la nostra esistenza. Una fede è una luce, una fede sono degli occhi, per vedere quelle realtà che non possiamo sensibilmente toccare.

Fede è dunque aderire a Gesù presente nella Chiesa, a Gesù nella sua risurrezione, a Gesù nell’amore a lui maestro, guida nostra, nostro salvatore.

Dobbiamo avere la fede: “Se aveste tanta fede come un granello di senape”. Sono parole sue e i suoi rimproveri sono stati proprio in questo senso: “Perché temete, uomini di poca fede?”. Perché? Perché siamo poco spirituali, perchè siamo troppo attaccati alle cose della terra, perchè non ci affidiamo abbastanza a lui, perchè i nostri criteri di misura sono solo umani, perchè la nostra vita la vogliamo trascinare in un compromesso.

Noi ci dobbiamo misurare, dobbiamo misurarci proprio secondo la Parola di Dio e dobbiamo chiedere che la nostra fede diventi una grande forza, che la nostra fede diventi una grande, meravigliosa gioia e lo sarà, se cureremo che la nostra fede sia illuminata attraverso la riflessione e la preghiera, se vorremo una fede decisa e forte, una fede di testimonianza davanti a tutto il mondo.

La nostra gloria è la nostra fede. Non solo non ci dobbiamo vergognare, ma dobbiamo nella fede porre tutto il nostro onore, tutta la nostra speranza.

Fede grande, fede forte, fede perseverante.

E a voi, bambini, che questa sera chiedete la grazia di prepararvi alla Cresima, voglio dire: voi particolarmente dovete chiedere la fede, la dovete chiedere come la grazia grande della vostra Cresima, perché è dopo la Cresima che vi aspettano le tentazioni, è dopo la Cresima che vi aspettano i pericoli, perché crescete; che cosa conterebbe andare alla Cresima, se poi diventaste dei traditori della fede? Sapete come si chiamano i traditori della fede? Si chiamano dei “Giuda”.

Voi volete ricevere un sacramento di maturità, voi volete ricevere un sacramento che vi renda grandi nella Chiesa, voi volete davanti a tutta la comunità testimoniare la vostra fede, ma state attenti, state attenti, preparatevi alle battaglie che ogni cristiano deve necessariamente combattere.

Chiedete perciò una grande fede che sappia vincere tutto, perché siate fedeli, perchè amiate il Signore, perchè non vi vergogniate mai di lui, perchè osserviate i suoi comandamenti. Perchè i comandamenti il Signore ce li ha dati per la nostra felicità, non ci ha dato un’indicazione per vederci ubbidire e basta. Se ci ha dato delle indicazioni, è perché in questa maniera noi possiamo essere contenti, noi possiamo essere veramente bravi nella vita, possiamo essere onesti, possiamo far del bene a tutti, ma, se tradiamo la fede, tradiamo anche l’onestà, tradiamo anche gli altri, perché si amano gli altri quando si ama il Signore.

Quindi questa sera cominciate a chiedere una grande fede. “Io credo”, direte domenica quindici maggio, “Io rinuncio”: preparatevi a questo “Credo”, a questa fede veramente matura e grande e a questo “Rinuncio”, “Rinuncio al peccato”, alle diverse forme e alle diverse attrattive di cui si riveste il peccato, per essere veramente fedeli, fedeli sempre a nostro Signore. Perchè Lui ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita”, cioè tutto. Ricordatelo sempre, per essere come veramente vi desidera lui, come ancora noi vi desideriamo.

CODICE 77DTO01362N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 28/04/1977
OCCASIONE Omelia, Giovedì III settimana Pasqua – Preparazione alla Cresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Tutto è possibile a chi crede
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