At 8,26-40; Gv 6, 44-51.
Meditiamo particolarmente su queste parole. Dice Gesù: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo” (Gv 6, 51). Non dobbiamo mai dimenticare come la grande, meravigliosa rivelazione che ci ha fatto Gesù è questa: che Dio ci ama. Ci ama veramente. Poveri noi se ci dimenticassimo di questo. Ci ha amato. Per noi ha sacrificato il suo Figlio diletto. Lo ha dato per noi all’umiliazione, alla croce, a una sofferenza che non se ne può pensare una più grande. Perché Gesù ha accettato nella volontà del Padre, Gesù ha accettato quanto il Padre voleva per la nostra costruzione, per la nostra edificazione. Gesù, quello che ha fatto, lo ha fatto per ubbidire al Padre. Per ubbidire al Padre lui è diventato il pane vivo disceso dal cielo. Ha voluto essere per tutti noi, per ognuno di noi; ha voluto manifestare questo amore del Padre e il suo amore, ha voluto manifestare il suo cuore, particolarmente nell’Eucaristia.
Noi dobbiamo restare in profonda meditazione: Dio ci ama e Dio ci ama fino a questo eccesso, a questa donazione, a questa perfetta e totale rivelazione d’amore, perché capissimo bene. E ripetiamolo sempre: “Dio ci ama, Dio mi ama! E Gesù ha ubbidito al Padre e mi ha amato, mi ama. Anche adesso viene nell’Eucaristia per me. Viene nell’Eucaristia per donarsi, attraverso me, agli altri”. La messa è il sacrificio per la salvezza universale del mondo, perché il mondo capisca, perché il mondo si edifichi, perché il mondo si costruisca.
Basare allora la nostra vita spirituale sull’amore del Padre perché col battesimo siamo diventati figli adottivi del Padre e il suo amore è stato di una meraviglia magnifica. Si è dato per noi. Prendere via allora dalla nostra religione di tutti i giorni l’indifferenza, la freddezza, l’ottusità. Come è facile essere ottusi e ripiegati verso noi stessi! Amiamo invece Dio di un amore sempre nuovo e sempre forte. Corrispondiamo al suo amore con il nostro amore. Non si può far le cose con trascuratezza e con viltà quando contempliamo quale oceano di amore il Signore si manifesta, quale prodigio continuato. Ogni giorno ci dà il suo Figlio Gesù, e il suo Figlio Gesù ci dà ogni bene.
Ricordiamolo con vivacità, corrispondiamo con vera e grande generosità.
CODICE | 86DGO01362N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 17/04/1986 |
OCCASIONE | Omelia, Giovedì III settimana Tempo Pasqua |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Dio ci ama, la messa è per la salvezza del mondo, corrispondere all’amore |
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