14/03/1985 - Omelia Giovedi III Quar

Sant’Ilario d’Enza, 14/03/1985
Omelia, Giovedì III Settimana Tempo Quaresima

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Ger 7,23-28; Lc 11,14-23

Ascoltiamo con molta fede e con molta attenzione le parole del Signore. Avete sentito: si parla del regno di Satana e si parla del Regno di Dio. E si dice ancora che non c’è altra scelta. Se non si appartiene al Signore si appartiene al regno del male, al regno delle tenebre, al regno dove c’è un tiranno terribile: Satana. E lo sappiamo bene che quello che noi chiamiamo mondo, cioè quel complesso di pensieri e di azioni che sono contro Dio, il mondo è il regno di Satana. E non ci dobbiamo meravigliare, perché la vita è una prova e questa prova dobbiamo sapere superarla. Sta scritto infatti che sarà premiato solo chi ha combattuto. La vita la vediamo così: un combattimento. E il senso dell’esistenza sta proprio nel dimostrare la nostra fedeltà al Signore , il vero nostro amore. Un amore non di parole, un amore non di particolari posizioni, ma la scelta della vita, ma l’obbedienza alla volontà di Dio. Perché è la volontà di Dio quella che fa il bene ed è la volontà di Dio quella che definisce e rigetta il male. “Chi non è con me”, ha detto Gesù, “è contro di me”. Pensiamoci bene se invece siamo stati o siamo in compromesso: un po’ col demonio e un po’ col Signore. Vogliamo essere del Signore, ma senza scomodare il nostro egoismo, ma senza rinunciare a ciò che il Signore vuole. Quanto, quanto dobbiamo preoccuparci! Essere di Dio, essere del suo amore, fare che tutta la nostra volontà coincida con la volontà del Signore, alla perfezione. Come in cielo. Nell’obbedienza. Nell’umiltà. Non volendo definire se non in conformità alla legge di Dio. Certo, sempre, con fortezza. Il Signore ci dice di essere gli uomini forti, bene armati. Certo la nostra arma è la grazia di Dio. Nella fede dobbiamo crescere perché è la fede che vince il mondo e così, anche se dobbiamo soffrire qualche cosa per il Signore, siamo ben lieti di farlo. Guardiamo alla Madonna afflitta ai piedi della Croce: Lei non aveva commesso nessun peccato, ma è stata forte e ha unito il suo dolore e il suo amore a quello di Gesù e ha meritato così di essere Madre nostra e vera corredentrice con Gesù.

CODICE 85CDQ013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 14/03/1985
OCCASIONE Omelia, Giovedì III Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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