10/03/1983 - Omelia Giovedi III Quar

Sant’Ilario d’Enza, 10/03/1983
Omelia, Giovedì III settimana Tempo Quaresima

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Ger 7,23-28; Lc 11,14-23

“È dunque giunto a voi il Regno di Dio”.

Dio ha avuto compassione dell’umanità, dell’umanità che si era ribellata a Lui. Noi celebriamo i Suoi interventi parlando di una Storia della Salvezza, una storia che racconta allora le misericordie di Dio per l’umanità, quelle misericordie che sono culminate nella venuta dello stesso Figlio di Dio. Il Figlio di Dio venuto uomo ha posto la Sua intercessione, il Suo dolore, la Sua morte come attestato di un amore infinito: l’amore al Padre Suo e l’amore a tutti noi. La redenzione è un’opera di amore.

Dio così ci ha dato il modo di diventare veramente figli suoi, ci ha dato la forza per realizzare la nostra grandezza di uomini e di cristiani. Dio, dandoci Gesù, ci ha dato ogni bene.

Dirà san Paolo: “Ha ricapitolato tutte le cose in Cristo”. Certo perché è qui che comprendiamo il mistero della Chiesa, il mistero del prolungamento del Corpo di Gesù. Perché la Chiesa è Gesù che agisce, è Gesù che salva, è Gesù che dona a noi la Sua parola e, attraverso i sacramenti, ci dà l’abbondanza della Sua vita. La Chiesa è un mistero perché non è fatta solamente di quello che si vede, è fatta soprattutto di quello che non si vede, cioè della presenza dello Spirito, della grazia dello Spirito. La Chiesa diventa sacramento di salvezza, diventa veramente il Regno di Dio. La Chiesa, fatta di uomini peccatori, contiene in sé la medicina divina della salvezza.

Gli uomini peccatori non riescono, non possono riuscire a rendere nulla la parola e l’opera di Dio, la misericordia di amore del Signore. Non possono. La Chiesa ha un compito che sorpassa tutti gli intendimenti umani, sorpassa tutte le singole posizioni degli uomini che la compongono.

Noi dobbiamo ringraziare il Signore perché c’è la presenza di Cristo tra di noi. È Cristo, l’uomo forte, ben armato che fa la guardia al Suo palazzo. È Lui che ci dà la grazia di poter vincere le forze del male, di poter compiere il nostro dovere. Non per nostra virtù, non per nostro merito, ma perché c’è Lui in mezzo a noi. Un uomo forte, lo stesso Verbo di Dio, ben armato, Egli è stato costituito Signore dell’universo. Cristo guarda con misericordia a ognuno di noi.

Ecco dobbiamo sentire la gioia di essere con Lui, la gioia di essere nella Chiesa, la gioia di potere essere nel Suo palazzo, la gioia di potere, se vogliamo, proseguire la Sua opera.

Quanto sforzo di santità e di bene deve fare ognuno di noi. Come si deve arricchire dell’amore di Gesù, come ne deve sentire urgente la sua missione in mezzo ai fratelli.

Fa' che ascoltiamo, Signore, la Tua voce, la Tua voce che ci chiama così ad essere il “popolo del Suo pascolo, il gregge che Egli conduce”.

CODICE 83C9Q01342N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 10/03/1983
OCCASIONE Omelia, Giovedì III settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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