14/02/1985 - Omelia Giovedi V Ord

Sant’Ilario d’Enza, 14/02/1985
Omelia, Giovedì V settimana Tempo Ordinario

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Gn 2, 18-25; Mc 7, 24-30

“Predicate il vangelo”. Vi sono tanti modi di predicarlo, cioè di ottenere la salvezza dei nostri fratelli. Questo giovedì, per un’antica tradizione, è dedicato alla riparazione dei peccati, ci ricorda che dobbiamo unirci a Gesù, ci dobbiamo unire a lui nella sua grande opera.

Perché il Figlio di Dio è venuto sulla terra? E’ venuto prima di tutto per la gloria del Padre, perché non voleva che il peccato restasse un’offesa inespiata. Troppo il Padre ha diritto all’amore e all’onore dalle sue creature. Gesù, fatto uno di noi, ha offerto la sua vita al Padre, l’ha offerta per la gloria e per l’onore, perché è così quando si ama, si desidera riparare le offese e la riparazione delle offese è l’amore. Ed è venuto per salvare noi dalla più grande sciagura, dal grande male che è il peccato, sapendo come il peccato è schiavitù, il peccato è rovina, il peccato è il rinunciare ai doni di Dio e degradarsi.

Ecco, Gesù ha fatto così e ha detto che anche noi dobbiamo essere in quest’ordine, anche noi siamo chiamati a unirci a lui per la gloria del Padre, per la salvezza degli uomini, anche noi dobbiamo intensamente partecipare. Per questo la Messa si ripete, si ripete il suo sacrificio di espiazione, si ripete il suo sacrificio d’amore. Non è un altro sacrificio, è il sacrificio fatto là sulla Croce che si rende presente a noi, perché ci uniamo, perché anche noi offriamo, perché anche noi così poniamo il nostro amore a riparazione.

Ricordare allora che il grande modo lo abbiamo nella Messa. È nella Messa che dobbiamo unirci all’azione di Gesù, è nella Messa che dobbiamo dare la lode vera con Gesù al Padre, che dobbiamo pensare a tutti i nostri fratelli, non solo per noi, per tutti. La Messa è per tutti, la Messa è il grande nostro tesoro, il tesoro dell’umanità. Con la Messa possiamo aiutare tutti i fratelli del mondo, con la Messa possiamo ottenere loro le grazie di perdono e le grazie di salvezza.

Impegniamoci dunque a partecipare bene la Messa, a sentire che abbiamo una parte anche noi nella Messa. Con le facoltà che ci ha dato il Battesimo, siamo sacerdoti con Gesù e possiamo essere offerti con lui, perché la povertà nostra viene colmata dalla sua incredibile ricchezza.

Impegniamoci allora e cerchiamo che la nostra vita non sia ripiegata su se stessa, ma voglia essere per la pace, per il bene, per la salvezza del mondo.

CODICE 85BDO01334N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 14/02/1985
OCCASIONE Omelia, Giovedì V settimana Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Corredenzione
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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