09/05/1985 - Omelia Giovedi V Pasqua

Sant’Ilario d’Enza, 09/05/1985
Omelia, Giovedì V settimana Tempo Pasquale

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At 15, 7-21; Gv 15, 9-11

Cerchiamo di capire bene, perché sono sue parole e le sue parole non sono amplificazioni retoriche, non sono modi di dire, sono una comunicazione di verità. Gesù ha detto: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi” (Gv 15, 9). Capiamo bene che quest’amore infinito che ha il Padre verso il Figlio è proprio la terza Persona, la Santissima Trinità. E Gesù ci ama così, ci ama comunicandoci lo Spirito Santo. Il suo amore non è un sentimento solo, non è un modo di dire, è una meravigliosa realtà. Il Signore è morto ed è risorto per darci l’amore infinito, lo Spirito Santo. Per questo soggiunge: “Rimanete nel mio amore” (id).

Bisogna che noi ci prepariamo alla Pentecoste con una profonda meditazione di quella che è la nostra grazia, di quello che è il grande dono che ci ha fatto il Signore. Dobbiamo prendere con estrema riconoscenza questo regalo di Gesù e presentarci pronti, docili, umili allo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è nel nostro cuore e non è inattivo, e non è silenzioso, e non viene semplicemente per essere adorato. Viene in noi per elevare tutta la nostra vita, ci consacra con un amore ineffabile, ci guida, ci indirizza, ci illumina. È lo Spirito Santo che ci dà la grazia santificante, è lo Spirito Santo che ci dà la grazia attuale, è lo Spirito Santo che infonde in noi le virtù teologali e cardinali, è lo Spirito Santo che ci dà i suoi sette doni.

In questi giorni quanto dobbiamo impegnarci, perché si verifichi una crescita vera, vigorosa, perché noi possiamo sentire cosa vuol dire vivere da figli di Dio, agire ogni giorno da figli di Dio, realizzare la preghiera che piace al Padre, realizzare la nostra testimonianza nel mondo.

Siamo chiamati ad essere così, come dice l’acclamazione al Vangelo: “Le mie pecore ascoltano la mia voce ed io le conosco” ( Gv 10, 27). Ecco, per essere suoi, per essere totalmente suoi, per vivere una vita degna di tanta gioia, degna di tanta riuscita, dobbiamo porci a disposizione dello Spirito Santo, dobbiamo dire: “Sì, Signore, io voglio essere vicino a te. Tu mi dai lo Spirito e voglio che tutte le mie azioni siano segnate da questa grazia soprannaturale, per cui in ogni cosa e in ogni avvenimento io possa vedere te, le tue disposizioni, io possa sentire che tu sei il mio pastore”. “Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore” (Gv 15, 10). La condizione è qui: essere obbedienti, ascoltarlo, seguirlo sempre.

CODICE 85E8O01364N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 09/05/1985
OCCASIONE Omelia, Giovedì V settimana Tempo Pasquale
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Lo Spirito Santo
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
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    Umberto Roversi

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