26/02/1976 - Omelia Giovedi VII Ord

Sant'Ilario d'Enza, 26/02/1976
Omelia, Giovedì VII settimana Tempo Ordinario

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Gc 5, 1-6; Mc 9, 40-49

Decisione, impegno, forza sono le parole che sentiamo vive, dopo avere ascoltato questo brano evangelico. Il Signore non vuole delle persone a metà, non vuole dei mezzi propositi, non vuole delle conversioni fasulle; vuole una disponibilità totale alla sua Parola, vuole che ognuno di noi accetti ogni rischio e sappia pagare, per avere questo tesoro meraviglioso. La nostra responsabilità mi pare che vada soprattutto sottolineata in queste troppe “mezze cose”, in queste decisioni mancate, in questi propositi che si accumulano e non realizzano: tutti i propositi delle nostre Confessioni, tutti i sentimenti che abbiamo presentato nelle Messe e nelle altre Liturgie, la nostra responsabilità di camminare male, di camminare quasi a dispetto. Le nostre responsabilità, dico, sono soprattutto qui, perché noi cristiani riceviamo tanto, riceviamo in pienezza, riceviamo in una misura enorme e tiriamo via e il nostro egoismo è sempre così pieno e la nostra pratica adesione al regno di Dio si ferma troppe volte a delle formalità. Ecco che in questi giorni noi ci vogliamo preparare alla Quaresima, il tempo veramente propizio per convertirci, perché è un tempo nel quale la Parola di Dio si fa sentire con più frequenza e con più forza. Il Signore ci viene incontro, proprio perché il Signore è il capo della Chiesa e questa Quaresima esce dal suo esempio ed esce da una consuetudine, che si perde fin là nei primi tempi della storia del Cristianesimo. Abbiamo bisogno di avere fede in questa misericordia del Cristo, che ci vuole preparare a fare la Pasqua con lui.

Allora i motivi della nostra meditazione di questi giorni devono dunque preferibilmente essere in quest’ordine: fare una Quaresima decisa, fare una Quaresima forte, fare una Quaresima operosa. Bisogna che ci prepariamo con maggiore impegno di preghiera, con una vera disponibilità, per cui lasciamo andare le sciocchezze o lasciamo andare le cose meno importanti, per accogliere il Signore, per accogliere la sua Parola e così potere veramente mettere a posto la nostra anima. In questa pagina il Signore ci ha ricordato come la vita in questa terra può avere due esiti: l’esito della gioia e della gloria e l’esito della geenna, del fuoco inestinguibile. Dipende da noi, se vogliamo diventare veri cristiani, diciamo santi, lo possiamo; se vogliamo accumulare ancora più responsabilità e mettere in pericolo la nostra anima, lo possiamo. Ecco la Quaresima di misericordia, il tempo ci è dato, sta a noi prenderlo.

CODICE 76BRO01336N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 26/02/1976
OCCASIONE Omelia, Giovedì VII settimana Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Preparazione alla Quaresima
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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