E’ la festa di san Pietro. Il capo della Chiesa. Pietro al cui carisma è legata l’unità della Chiesa. Noi onoriamo con tutto il cuore questo santo che ha saputo amare e soffrire per non aver amato abbastanza, che ha pianto i suoi peccati, che da Gesù Cristo è stato confermato per la sua fede e per la sua generosità. Vogliamo sentire la gioia di essere nella Chiesa. La Chiesa capolavoro della misericordia di Gesù, la Chiesa che sicuramente ci conduce, che splendidamente ci ammaestra, che è per noi una grande madre. Noi lo sappiamo: ci sono dei cristiani così incoscienti che criticano la Chiesa, che si lamentano della Chiesa, che sono inquieti e strani nei loro atteggiamenti, che non rispettano i doni che sono nella Chiesa, che vogliano sapere di più di coloro che lo Spirito Santo ha posto a reggere la Chiesa di Dio. E ci sono dei cristiani che, se non arrivano qui, arrivano però a sentire in sé stessi uno sbigottimento, che sentono il peso e non la gioia di appartenere alla Chiesa. Penso che sbagliano proprio, che dobbiamo sentire soprattutto in una maniera molto forte la gloria di appartenere alla Chiesa, il gaudio di essere insieme nella Chiesa. Perché la Chiesa è stata amata da Cristo, Cristo che l’ha voluta non l’abbandona nemmeno un istante e ci riunisce per condurci a conoscere e a servire il Padre celeste. Nella Chiesa abbiamo lo Spirito Santo che è posto come l’anima, che è paragonato alla luce che illumina, al fuoco che riscalda. La fortuna di appartenere alla Chiesa, di essere in una fraternità meravigliosa, la fraternità che non ha legami umani o di sangue, ma che è la grazia stessa, è quella linfa divina che circola in tutti i membri e che unisce in modo tanto grande. Gioire di essere nella Chiesa perché siamo sicuri di quello che crediamo, perché sappiamo quello che dobbiamo fare, mentre gli altri non sanno e non hanno guida. Essere nella Chiesa che è nostra madre vuol dire capire tutta la tenerezza che è data a tutti, la grazia che Gesù le ha dato per diffondere nell’anima nostra. Proponiamoci dunque un sentimento profondo, un sentimento grande di fede. Proponiamoci di crescere nell’amore della Chiesa, nella stima della Chiesa, proponiamoci di agire in conformità a questa nostra dignità. È una dimensione fondamentale del nostro battesimo. La dimensione ecclesiale. Noi siamo col battesimo Chiesa, abbiamo i diritti della Chiesa, abbiamo i doveri della Chiesa. E allora ci poniamo in questa invocazione, invocazione che lo Spirito Santo ci dia il dono di seguire Pietro, di seguire Pietro nel distacco delle cose, nel seguirlo nella penitenza, nell’umiltà, soprattutto di amare come lui ha amato la Chiesa, di amarla e di difenderla, di comprenderla e di seguirla, di essere non dei figli degeneri, ma dei figli forti e lineari. La Chiesa (audio interrotto; continua da appunti) è il prolungamento di Cristo: non la si può amare poco! Donarci alla Chiesa perché così ci doniamo a Cristo e Cristo ci porta al Padre.
CODICE | 79BNO01335N |
LUOGO E DATA | S. Ilario 22 febbraio 1979 |
OCCASIONE | Omelia, Giovedì VII settimana Tempo Ordinario |
DESTINATARIO | comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | San Pietro |
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