22/05/1980 - Omelia Giovedi VII Pasqua Nov Pent 7

Sant’ Ilario d’Enza, 22/05/1980
Omelia, Giovedì VII settimana Tempo di Pasqua, Novena di Pentecoste - VII giorno

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At 22, 30; 23, 6-11; Gv 17, 20-26

“Siano anch’essi in noi una cosa sola” (cfr. Gv 17, 21).

Ecco il tracciato: dall’Eucaristia alla Trinità. Gesù è voluto rimanere tra di noi nel mistero del suo sacrificio, nel mistero della sua presenza e del suo dono, perché noi potessimo essere completamente trasformati in Lui e nell’Eucaristia noi, se vogliamo, se acconsentiamo, se collaboriamo, possiamo proprio essere trasformati in Gesù. In ogni Eucaristia è Gesù che si offre, che ripresenta al Padre il suo grande amore, il suo dono, la sua oblazione sacrificale, la presenta e vuole così ottenere per noi l’abbondanza delle grazie.

In ogni Eucaristia c’è un tesoro, un torrente di grazie; in ogni Eucaristia noi abbiamo a nostra disposizione tutto il frutto del Calvario, l’abbiamo nostro, l’abbiamo per noi, l’abbiamo per gli altri. In ogni Eucarestia allora noi possediamo tutto Gesù, Lo possediamo con i suoi meriti, Lo possediamo con le sue virtù e Lo abbiamo nostro, Lo abbiamo in modo così mirabile che, se collaboriamo, il prodigio di una santità grande si può avverare. Abbiamo Gesù che ci unisce a sé, viene per questo nella comunione. Ci unisce per fare una sola cosa con Lui, un solo sacrificio con Lui, una sola azione di salvezza con Lui. È Lui il nostro redentore, che viene per trasformarci in un’oblazione santa e santificante. Ci vuole santi e ci vuole artefici di santità.

E la sua presenza, la sua presenza nel tabernacolo a tutte le ore, in tutti i momenti è la Messa che continua. Quanto è allora fortunata l’anima che sa essere insieme a Lui, l’anima che prega con Lui, che ama con lui, che si presenta con Lui al Padre, per dare gloria al Padre e per ottenere la salvezza a tutti! E così ogni cristiano arricchito di sacrificio, unito a Cristo, con la presenza continua di un Amico e di un Redentore, sale fino alla Trinità.

L’Eucarestia è piena di Spirito Santo. L’Eucarestia ci comunica la grazia dello Spirito Santo. È nell’Eucarestia che noi veniamo nutriti per il Regno di Dio. Quanto dobbiamo ricordare lo Spirito Santo nel mistero eucaristico! Quanto dobbiamo presentarci docili! Perché è lo Spirito Santo che ci purifica, è lo Spirito Santo che ci illumina, è lo Spirito Santo che ci istruisce, è lo Spirito Santo che ci muove, che ci trasforma. La grazia parte dall’Eucarestia e lo Spirito Santo forma la Chiesa e lo Spirito Santo forma ogni singola anima a immagine di Cristo.

È Lui l’unione. È Lui la Parola che crea. È Lui la forza che ogni giorno ci fa camminare. E nella luce dello Spirito Santo ci dobbiamo anche questa sera interrogare sulla grazia dell’Eucaristia, per vedere come e quanto ci siamo lasciati condurre, perché “lo Spirito Santo santifichi questi doni, perché diventino il corpo e il sangue del Signore”. Siamo noi i doni che devono essere trasformati insieme al pane e al vino, siamo noi che dobbiamo essere così partecipi, così sensibili, così forti, così assidui da non lasciare passare senza profitto questa serie di mirabili doni. Domandiamo alla Beata Vergine, così sensibile e pronta all’azione dello Spirito, di intercedere per noi, perché possiamo essere veramente consapevoli, veramente pronti a ogni ispirazione, veramente generosi tutte le liturgie. Così, passo per passo, saremo educati al regno di Dio e saremo tutti una sola cosa, come il Padre è in Gesù e Gesù è nel Padre. Così il mondo crederà e così il mondo si convertirà. La realtà della nostra vita cristiana sta proprio qui: lasciarci trasformare, lasciarci trasformare tutti, per essere una sola cosa nella Trinità, una sola cosa per la salvezza di tutto il mondo.

CODICE 80ENN01366N
LUOGO E DATA Sant’ Ilario d’Enza, 22/05/1980
OCCASIONE Omelia, Giovedì VII settimana Tempo di Pasqua, Novena di Pentecoste - VII giorno
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Dall’Eucaristia alla Trinità
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