26/05/1988 - Omelia Giovedi VIII Ord

Sant’Ilario d’Enza, 26/05/1988
Omelia, Giovedì VIII settimana Tempo Ordinario – Imposizione Scapolare

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1Pt 2, 2-5. 9-12; Mc 10, 46-52.

Guardiamo, come modello, a Bartimeo il povero cieco, seduto sull’orlo di un fosso, vicino ad una strada polverosa. Nella sua cecità sa solo gridare, ma ce la mette tutta: con slancio, con fervore, con amore e strappa a Gesù il miracolo. Gli dicevano di tacere e lui parlava ancora più forte; gli dicevano di smetterla e lui non smetteva, perchè aveva fede!

Dico: un modello; un modello per noi che non otteniamo le grazie e non otteniamo i miracoli perchè abbiamo poca fede, scarsa fede, abbiamo una fede che si rompe subito.

Dobbiamo pregare il Signore che ci dia una grande fede, perchè è la fede quella che salva, è la fede quella che sublima, è la fede quella che ci dà il senso dell’umano e il senso dei divino.

Entrare nella «Confraternita del Carmelo» è un atto di fede, un atto di fede nella potenza mediatrice di Maria, ed è un atto di devozione a lei, proprio nell’ordine del nostro progresso spirituale, nell’ordine della salvezza dell’anima nostra.

La Beata Vergine è modello di fede, è modello di umiltà, è modello di domanda.

Io vorrei che a lei vi ispiraste. Iscrivendovi nella sua famiglia carmelitana, vorrei che sentiste la gioia di essere sotto tanta protezione, ma soprattutto vorrei che quest’atto di fede nella grazia del Signore, nella salvezza che Lui ci dà per mezzo della Madonna, investisse tutta la vostra vita. Vorrei che voi foste ricchi della fede di Bartimeo, ricchi dell’umiltà, ricchi della confidenza a tutti i costi, perchè questo è un dono prezioso che cambia la vostra vita, perché è un dono di amore.

Quando la Madonna prende sotto la sua protezione un suo figlio, quando gli dà dei segni d’amore, quel figlio è un privilegiato e ha una gioia profonda, ha una speranza grande.

Stasera, avendo tanta fiducia nella protezione della Madonna, voi promettete al Signore tre cose: la fede grande, l’umiltà profonda, la gioia nel Signore, disprezzando le facili gioie mondane. La promessa di purezza vuol dire così: cercare Dio, cercare la vera gioia solo in Lui, la vera pace solo nella sua protezione.

CODICE 88ERO01336I
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 26/05/1988
OCCASIONE Omelia, Giovedì VIII settimana Tempo Ordinario – Imposizione Scapolare
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Esempio di Bartimeo; Confraternita del Carmelo
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