1 Re 18, 41-46; Mt 5, 20-26.
Ascoltiamo bene le parole del Signore: “Non entrerete nel regno dei cieli, se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei”. Non basta una qualche forma di onestà. Gli scribi e i farisei si vantavano di essere giusti, eppure Gesù dice: “Se non supererà, la vostra giustizia, la loro, non entrerete” . Noi dobbiamo arrivare ad una giustizia, cioè ad una corrispondenza piena al piano e alla volontà di Dio, perché è solo così che il nostro sì è vero e salutare. Dobbiamo essere come ci vuole Dio, non come vorremmo noi, non nel senso che vorremmo fossero le cose.
“Non entrerete”; ecco la preziosità della fede. Ecco la necessità di essere integralmente cristiani. Non si può accontentarsi di essere cristiani a metà: non basta compiere certe cose, astenersi da certe altre, confidare in una pratica esteriore. Noi siamo chiamati a dir di sì. Credi? Sì. Allora vuoi? Sì. È il sì totale. Stasera questo sì totale vuole essere appreso da un gruppo che si affaccia alla vita.
Vuole capire che non si è esagerati a osservare tutti i comandamenti, non si è esagerati a tradurre alla lettera il Vangelo; è necessario. È il segreto della salvezza eterna, è il segreto della gioia, è il segreto della fraternità.
Dico dunque al gruppo che vuole sottolineare ancora una volta la proprio fede: siate ben persuase che è così che si deve essere, in una pienezza, in una gioia. Vi raccomando alcuni propositi.
Il primo proposito ci è suggerito dalla prima lettura: la nuvoletta di Elia, dopo più di tre anni di siccità, l’acqua benefica. Si è visto dalla tradizione cristiana come la nuvoletta simboleggia la Madonna. Dopo la terribile siccità di secoli, finalmente è arrivata la nuvola che ci ha portato la benedetta pioggia, ci ha portato Gesù. Voi vi volete chiamare gruppo della «Vergine Madre della Grazia divina». State, come gruppo mariano, molto uniti alla Madonna, perché è lei che vi aiuta, è lei che vi starà vicino perché non perdiate mai la grazia. La grazia è vita, la vita divina. Voi vorrete accrescerla in voi e dilatare il vostro cuore perché volete accoglierla tutta e volete conservarvi sempre lontano dal peccato grave.
Seconda cosa: siate fervide nella fede. Non abbiate paura. Siate delle anime che si danno al Signore e sanno che darsi al Signore è vivere in una magnifica realtà di gioia e di amore. State gelose della grazia di Dio.
Terza cosa: avete sentito dal testo del Vangelo quanta carità bisogna avere per gli altri, quanto è grave anche ciò che sembrerebbe passeggero. Vogliatevi bene. Siate un gruppo che vive l’amicizia vera, l’amicizia grande perché la vive in Gesù. Vedere negli altri Gesù, aiutare gli altri, realizzare nel vostro gruppo una perfezione di amore e di dono. Questo io vi raccomando.
Ed ora ripeterete una preghiera di adesione forte e grande alla vostra fede, una fede che vuole essere la vostra luce e vuole essere la vostra gioia.
CODICE | 86FBO01339G |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 12/06/1986 |
OCCASIONE | Omelia, Giovedì X settimana Tempo Ordinario, Professione di fede |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Essere giusti: osservare tutti i comandamenti; fede adesione totale a Dio |
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