16/08/1984 - Omelia Giovedi XIX Ord Funerale

Sant'Ilario d'Enza, 16/08/1984
Omelia, Giovedì XIX settimana Tempo Ordinario − Funerale

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Gv 11, 17-27.

Il Signore Gesù ha scelto nella sua vita di soffrire, di essere così incompreso, di essere così nel numero dei morti. Il Signore Gesù ha scelto la sofferenza come un mezzo di grandezza e di redenzione e ha dato a tutti quelli che si uniscono a Lui nell’amore, che si uniscono a Lui come membra del suo Corpo, ha dato la forza, la beatitudine di superare anche la sofferenza più lancinante, anche la lacerazione di tutta l’anima. Il Signore Gesù dà così alle anime, che credono in Lui, che sperano in Lui e che confidano in Lui, dà la vittoria, la vittoria su ciò che umanamente è impossibile prefigurare.

Ripetiamo: “Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore” (responsorio al Salmo 97). Abbiamo visto Mirella soffrire in un modo incredibile e non essere piegata; l’abbiamo vista sentire tutta la realtà del suo stato e non smarrirsi e, ancora, l’abbiamo vista non pensare a se stessa, ma pensare alla sua famiglia, a suo marito e ai suoi bimbi. Ha saputo trionfare perché l’amore di Gesù dominava il suo cuore. “Le meraviglie del suo amore” noi le abbiamo contemplate e vogliamo donare ancora questa parola a tutti gli uomini: sperare in Cristo è la grande cosa, è la grande forza. Sperare in Cristo è il segreto di una vera esistenza in fortezza e dignità.

Oh, il cristiano è forte, perché ha con Lui il Signore Gesù! Il cristiano sa guardare avanti senza paura, perché il cristiano possiede già una vita che è eterna; la vita non diventa eterna dopo la morte, è già eterna! La morte è l’unione con Cristo sulla croce, per potere partecipare con Lui a una pienezza di gioia e a una pienezza di trionfo.

E perciò sia la nostra preghiera piena di fiducia, sia la nostra preghiera piena di una sicurezza che ci viene dalla sua parola; è la parola che noi diamo ai famigliari, è la parola che ci diamo vicendevolmente: “Gesù è la risurrezione e la vita, chi crede in Lui anche se morto vivrà, e colui che vive e crede in Lui non morirà in eterno” (Canto al Vangelo), con certezza piena, con serenità, raccogliendo la sua eredità, il suo messaggio, raccogliendo la sua assicurazione di non mancare.

Chi ama, chi ama in Lui non rimane nella morte. Il Signore dà, giorno per giorno, la forza, la grazia; quello che lei ha fatto sarà continuato, proprio perché lei sarà presente della presenza meravigliosa che hanno le anime che sono nella grazia meravigliosa di Cristo, trasformata in gloria.

Così, “mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino per amore del suo nome” (Sal 23,3): in Lui e con Lui troviamo il conforto, troviamo la serenità, camminiamo con maggiore slancio nella nostra fede.

CODICE 84HFO0133IF
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 16/08/1984
OCCASIONE Omelia, Giovedì XIX settimana Tempo Ordinario − Funerale
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La sofferenza: chi confida nel Signore partecipa della sua vittoria
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