Ger 18,1-6; Mt 13, 47-53.
Pesci buoni e pesci cattivi.
Ognuno può essere pesce buono ed essere nel regno e ognuno può diventare un pesce cattivo. Lo si diventa purtroppo anche così, quasi nell’indifferenza, un po’ alla volta, un po’ alla volta. Lo si diventa abusando della grazia di Dio e facendone poco conto. Arriva la grazia, arrivano cento grazie, arrivano mille grazie: se tu le rifiuti, se tu metti la tua conversione sempre al futuro (“Adesso vedrò…”, “Adesso farò…”) e non la metti al presente (“Adesso, in questo momento, mi do a Dio, mi do a Lui giorno per giorno, ora per ora, voglio valutare quale tesoro è la grazia: un tesoro magnifico, un tesoro senza alcun paragone”), abusi della grazia.
Imparare a usare le grazie di Dio: le grazie per la preghiera, le grazie per le virtù, le grazie per correggere i nostri difetti, le grazie per essere obbedienti alla grazia dello Spirito Santo, le grazie per potere essere generosi e fervidi.
Vivere le grazie di Dio. Convertirci a fare le cose per Lui, nel suo nome, a non lasciarle cadere come troppe volte, forse, abbiamo fatto.
Il Signore è venuto da noi. Alle volte è venuto attraverso un’amica, attraverso chi ci voleva bene, è venuto quasi a mendicare il nostro amore e noi abbiamo detto di no.
Impariamo a dire di «sì» come sant’Ignazio di Loyola che la Chiesa oggi ci mette come esempio. Ha letto un libro, era lontano dal Signore, ha approfittato della grazia e la grazia è stata così potente che ne ha fatto uno dei santi più grandi di tutti i tempi.
Impariamo anche noi a dire di «sì».
CODICE | 86GZO0533GN |
LUOGO E DATA | Saint Nicolas (AO), 31/07/1986 |
OCCASIONE | Omelia, Giovedì XVII settimana Tempo Ordinario, memoria sant’Ignazio di Loyola |
DESTINATARIO | Campeggio estivo ragazze |
ORIGINE | |
ARGOMENTI |
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