22/10/1987 - Omelia Giovedi XXIX Ord

Sant’Ilario d’Enza, 22/10/1987
Omelia, Giovedì XXIX settimana Tempo Ordinario

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Ef 3, 2-12; Lc 12, 39-48.

L’edificio in cui noi ci riuniamo sempre per la Liturgia è chiamato “chiesa”, è chiamata così perché contiene, ospita la Chiesa, l’assemblea Chiesa. E la nostra meditazione dev’essere proprio qui: quanto ci sentiamo Chiesa, quanto ci sentiamo cioè Corpo del Signore, Corpo Mistico, misterioso, Corpo a cui è affidata una promessa, è affidato un compito. Bisogna che sempre noi abbiamo presente di essere Chiesa, particolarmente ci venga suggerito proprio nella nostra vera identità di popolo della promessa, di popolo per cui Gesù ha sacrificato se stesso, ha immolato se stesso. Ci venga suggerita sempre questa nostra vera identità dal compito che dobbiamo eseguire, perché, se la Liturgia è il culmine di tutta la vita della Chiesa e ne è la sorgente, è proprio qui il posto che noi dobbiamo amare tanto e preferire in ogni occasione, staccandoci dalle nostre piccole devozioni, dai nostri egoismi spirituali. Vivere il mistero della Chiesa precisamente nella Liturgia, perché è con Gesù Sommo Sacerdote e con la Chiesa tutta che ci presentiamo al Padre; è così che siamo chiamati per curare il nostro dovere e per aiutare tutti gli uomini per la salvezza. Siamo in chiesa per dar lode a Dio, siamo in chiesa per aiutare i nostri fratelli, perché non dobbiamo tenere per noi i tesori che ci vengono dati, ma li dobbiamo partecipare.

Ne viene quindi l’importanza di vivere bene la Liturgia, di sentire con profondità il suo linguaggio. Bisogna che, quando veniamo qui in chiesa, abbiamo il senso dell’adorazione, abbiamo il senso dell’ascolto, abbiamo la forza dell’ attenzione e della preghiera, dell’invocazione, la forza per chiedere perdono dei nostri peccati e dei peccati del mondo Sia lontana da noi la disinvoltura superficiale: essere in chiesa come in un altro posto. Siano lontane da noi la distrazione e la ripetizione monotona: non siamo spettatori, siamo quelli che fanno la Liturgia insieme col sacerdote; insieme, tutti uniti dobbiamo sentire la nostra responsabilità forte e grande.

Cerchiamo allora di ringraziare Dio di essere nella Chiesa, di ringraziare Dio, di camminare nella Chiesa secondo lo Spirito. Ringraziamo Dio di averci dato tante e tante grazie, quante abbiamo ricevute nella Liturgia.

Ringraziamo, promettiamo, impegniamoci a fare sempre meglio.

CODICE 87LNO0133SN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 22/10/1987
OCCASIONE Omelia, Giovedì XXIX settimana Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Vivere il mistero della Chiesa nella Liturgia
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