15/10/1987 - Omelia Giovedi XXVIII Ord

Sant’Ilario d’Enza, 15/10/1987
Omelia, Giovedì XXVIII settimana Tempo Ordinario, Memoria Santa Teresa d’Avila

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Rm 3, 21-29; Lc 11, 47-54.

L’insegnamento di Gesù è molto forte, è un insegnamento che ci chiama alla sincerità, alla verità. Perché il Signore rimproverava i farisei? Per la loro ipocrisia. Dobbiamo stare molto attenti perché l’ipocrisia è una malattia contagiosa e una malattia frequente: contagiosa perché possiamo influenzarci gli uni gli altri in opere esterne, senza guardare l’intimità dell’amore e la necessità delle opere; è molto frequente perché, in fondo, è una fuga da Dio, una fuga che non vuole apparire mai ma che in realtà è un abbandono, un abbandono di Dio, per cercare la gloria da noi stessi.

L’insegnamento di Gesù porta allora questo senso della verità che dobbiamo portare in tutto il nostro senso religioso, cercando particolarmente la comunione con Dio che è verità e amore, perché la vera religione è basata su questo: sulla ricerca della volontà di Dio. La volontà di Dio è affermazione di verità e precetto di amore. In altri termini dobbiamo curare la nostra interiorità, la nostra vivacità spirituale; dobbiamo curare quel lavoro intimo di purificazione e di generosità che vuole da noi il Signore. È il clima che dobbiamo pazientemente costruire in noi, perché molte sono le cose che ci frastornano, che ci dissipano, che tendono a renderci formali ed esteriori.

Dobbiamo in fondo cercare questa presenza di Dio che è una presenza di grande condiscendenza d’amore: Dio viene ad abitare in noi, la Santissima Trinità, il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo prendono dimora in noi. Diceva la Santa di oggi, santa Teresa d’Avila: “Cercate Dio nel centro della vostra anima. Cercate Dio, adorate Dio, offrite a Dio, amate Dio”.

La scuola più grande e più bella di preghiera è questa percezione di fede, questa donazione di noi stessi, quello scartare il nostro motivo d’orgoglio e la superstizione, ma volere Dio, volere il suo amore e la sua volontà.

Preghiamo santa Teresa d’Avila, dottore della Chiesa, perché ci insegni, perché ci aiuti con la sua preghiera, perché possiamo sviluppare sempre di più il gusto della preghiera, la preghiera vera, autentica, la preghiera che nutre, la preghiera che consola, la preghiera che fortifica.

Poniamoci in questo inizio d’anno di lavoro spirituale proprio in uno sforzo perseverante di ricerca, di ansia, perché possiamo trovare sempre Dio, Dio davanti a noi, Dio in noi, Dio che ci ama, Dio che ci offre la sua amicizia, il suo dono. Cercare di essere fedeli e cercare di progredire così.

CODICE 87LEO0133RN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 15/10/1987
OCCASIONE Omelia, Giovedì XXVIII settimana Tempo Ordinario, Memoria Santa Teresa d’Avila
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il cristiano sincero cerca Dio Verità e Amore
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