19/10/1989 - Omelia Giovedi XXVIII Ord

Sant’Ilario d’Enza, 19/10/1989
Omelia, Giovedì XXVIII settimana Tempo Ordinario

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Rm 3,21-29; Lc 12,1-7.

L’ipocrisia è direttamente contro la testimonianza di Gesù. L’ipocrisia è una doppia posizione per cui si fa finta di adorare Dio e di amarlo e invece si preferiscono le proprie passioni, si preferiscono i propri sentimenti, le proprie aspirazioni. L’umano prevale sul divino.

Dobbiamo essere molto logici e molto sinceri soprattutto nella professione della nostra fede.

Noi lo sappiamo: la fede è il grande tesoro, immenso tesoro. Chi ha la fede ha tutto: ha la guida della vita presente, ha l’eternità nella sua beatitudine.

La fede è la grande ricchezza che dobbiamo tenere e sviluppare per noi e per il nostro popolo, e la dobbiamo desiderare per tutti i popoli.

Ci prepariamo alla giornata missionaria: dobbiamo desiderare molto che il bene della fede, che il bene supremo, sia di tutti.

Troppo spesso mettiamo come valore altre cose. Il missionario va prima di tutto per evangelizzare, poi per portare il conforto, anche materiale, di un progresso di civiltà.

Dobbiamo desiderare molto la salvezza, dobbiamo pregare per la salvezza, dobbiamo soprattutto farci una coscienza molto, molto sensibile, una coscienza chiara della nostra responsabilità, perchè a tutti il Signore ha dato una missione.

Il Battesimo stesso ne è il fondamento: siamo responsabili, perchè siamo nella Chiesa e la Chiesa è il prolungamento del Corpo di Cristo e Cristo è stato il primo missionario.

Dobbiamo sentire la responsabilità, non astratta, non semplicemente ammessa, ma concreta nelle opere di bene che facciamo, dobbiamo sentire soprattutto la responsabilità nelle nostre messe.

La messa è la grande opera di salvezza. Nella messa dobbiamo ricordarci sempre di pregare con intensità, di pregare con perseveranza. E vogliamo veramente essere persuasi che anche da noi dipende la salvezza di tante anime; anche da noi!

E siamo responsabili se trascuriamo questo grande dovere; siamo responsabili! Le anime che per mancanza di aiuto rischiano la perdita dell’eternità, devono sempre essere davanti a noi, al nostro spirito.

Dobbiamo pregare, dobbiamo agire, dobbiamo impegnarci fortemente e decisamente.

Quindi cominciamo a pregare stasera perchè il Signore ci dia nella giornata missionaria mondiale una maggiore sensibilità, una maggiore generosità, un maggiore sforzo pratico e costante.

CODICE 89LIO0133RN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 19/10/1989
OCCASIONE Omelia, Giovedì XXVIII settimana Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Responsabili della salvezza delle anime
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