29/10/1987 - Omelia Giovedi XXX Ord

Sant’Ilario d’Enza, 29/10/1987
Omelia, Giovedì XXX settimana Tempo Ordinario

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Rm 8, 31-39; Lc 13, 31-35.

I doni del Signore vanno corrisposti e tanto più sono i doni, tanto più viva deve essere la corrispondenza. Diciamo sempre: “A chi più è stato dato, più sarà chiesto” (Lc 12,48). Dobbiamo aver paura noi di tutte le grazie che ci dà il Signore, una paura salutare di lasciar cadere queste grazie, di abusare di queste grazie, di renderci indegni della misericordia, perché se ci rendiamo indegni dell’amore cadiamo nella giustizia. Vorrei che meditassimo questa responsabilità fino in fondo. Ognuno di noi sa quanta pazienza, quanta generosità, quanta tenerezza ci ha dato il Signore. “Gerusalemme, Gerusalemme” dice Gesù (Lc 13,34), perché Gerusalemme aveva ricevuto un colmo di amore. Il Verbo incarnato si era chinato, si era adoperato, si era offerto. Secondo le profezie Gerusalemme poteva diventare la città santa e il centro del mondo. Gerusalemme ha rifiutato e Gerusalemme, dice il Signore, “sarà lasciata deserta”. Ecco, dobbiamo chiedere al Signore di corrispondere non con vaghe intenzioni, ma con i fatti, con le opere. Dobbiamo chiedere la virtù della perseveranza, che non è ostinazione, è tenacia, perché l’amore deve essere tenace, l’amore deve essere forte, l’amore non deve venir meno.

Nella prima lettura abbiamo ascoltato San Paolo a dire: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?” Nessuna cosa. Chi ama vince. Chi ama trionfa. San Paolo sentiva che nessuna cosa poteva operare questa persecuzione, né la spada, né l’angoscia, né la fame. Ecco, il nostro amore com’è? Il nostro amore è vero? Se lo giudichiamo dalle nostre opere, sappiamo quanti interrogativi possiamo mettere.

Cerchiamo di essere coerenti, di essere logici e di accogliere il messaggio della Beata Vergine di Fatima, un messaggio di preghiera, un messaggio di penitenza, un messaggio di carità: “Pregate per i poveri peccatori. Pregate per tutto il mondo”. Non sapevano i pastorelli come era il mondo, come erano le cose del mondo, sapevano però che dovevano dare il loro contributo. Lo daremo anche noi, lo daremo con forza, lo daremo con umiltà, lo daremo perseverando sempre in tutto il bene.

CODICE 87LUO0133TN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 29/10/1987
OCCASIONE Omelia, Giovedì XXX settimana Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI L’amore a Dio si giudica dalle opere
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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