08/11/1979 - Omelia Giovedi XXXI Ord

Sant’Ilario d’Enza 08/11/1979
Omelia, Giovedì XXXI settimana Tempo Ordinario

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Abbiamo ascoltato, ancora una volta e sempre con commozione, la parola di Gesù, la parola di misericordia per tutti i peccatori.

E noi dobbiamo lasciarci occupare da questa misericordia di Gesù e averla come la grande parola di conforto, la grande parola di gioia e ancora la grande parola per cui noi tutti dobbiamo, come Gesù, essere per i peccatori.

Indubbiamente i peccatori che si pongono in disobbedienza o in sfida davanti a Dio sono in una situazione dolorosa e grave, ma da parte nostra vi dev’essere misericordia e amore fraterno: non solo non li dobbiamo disprezzare, ma dobbiamo fare come Gesù che li cercava e che pose la sua vita in redenzione per loro, per tutti.

Noi dobbiamo sentire che la nostra preoccupazione dev’essere la loro salvezza, che la nostra preoccupazione dev’essere il far conoscere a loro com’è buono e com’è grande il Signore. Noi non ci possiamo chiudere nella nostra devozione e dire “s’arrangino”: saremmo proprio nella posizione più contraria al Vangelo che si può immaginare.

Noi dobbiamo essere per loro e continuamente operare per loro, perché noi continuiamo, essendo Chiesa, l’opera del Signore Gesù, noi continuiamo Cristo redentore e particolarmente nella nostra preghiera dobbiamo intercedere. Ricordiamo le parole di Gesù: “Pregate il Padrone della messe perché mandi molti operai nella sua messe. Noi dobbiamo pregare; il Padre nostro è al plurale: “Dacci il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri peccati, non ci indurre in tentazione”.

I cristiani devono pregare per tutti quelli che non pregano, così come Cristo ha pregato e ha offerto la sua vita per tutti coloro che erano lontani e non volevano e non sapevano. Dove ci sono i cristiani ci dev’essere questa azione d’intercessione e di evangelizzazione, cioè quest’azione di carità e di amore fraterno, di generosità grande.

E’ un preciso nostro dovere, che particolarmente urge quando partecipiamo all’Eucarestia, quando, uniti a Cristo, ci presentiamo al Padre per offrire ancora il sangue che è stato sparso per tutti.

Impegniamoci dunque, impegniamoci con forza e con continuità: la nostra azione dev’essere un’azione generosa posta in ogni circostanza, espressa particolarmente in tutte le nostre preghiere. Non in una preghiera ogni tanto: in tutte le nostre preghiere.

Questa sera bene hanno fatto le cresimate di quest’anno a ricordare il dono che hanno ricevuto, che vogliono far fruttificare in quest’anno dedicato allo Spirito Santo. Bene ricordano la loro Cresima, perché la loro Cresima non è stato un punto d’arrivo, ma un punto di partenza per vivere una vita cristiana più impegnata e più matura, e nella maturazione della vita cristiana c’è questo impegno, questa carità per tutti che abbiamo appena ricordato.

Siate fedeli alla vostra Cresima, vivetela nella testimonianza davanti a tutti, dovete avere la gioia e la gloria di sentirvi e di professarvi delle vere cristiane. Corrispondete e, mediante quello che vi offre la Chiesa di aiuto, certamente riuscirete a vincere tutti gli ostacoli.

CODICE 79M7O0133UN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza 08/11/1979
OCCASIONE Omelia, Giovedì XXXI settimana Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Con Gesù per la salvezza dei peccatori
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