03/11/1983 - Omelia Giovedi XXXI Ord Funerale

Quando andarono da Gesù a parlargli di Giovanni Battista, Gesù chiese “Chi siete andati a vedere? Siete andati a vedere un profeta? Vi dico: di più di un profeta” (cfr. *).

Giovanni era la lampada che risplendeva e riscaldava Illuminare, portare calore.

Noi ci inchiniamo di fronte a una vita che è stata così, una lampada, una vera lampada; ha dato tutta la sua luce e ha dato tutto il suo calore, perché grande era la sua fede, una fede meravigliosa, una fede che ha operato cose magnifiche. Tutta una vita così, tutta una vita nel dare, tutta una vita nel profumare di bene e di amore!

Oh sì, la fede prepara la vita eterna, prepara una vita che non tramonta più, una vita così, che si realizza nella grazia, si realizza nella gloria; si realizza e continua la sua opera, perché chi è come lei, nella pace di Cristo, è ancora presente, è ancora efficace, è ancora supremamente amabile. L’anima che si è donata sa realizzarsi così che il Paradiso porta alla efficacia piena, alla realizzazione totale.

Perciò, riuniti in preghiera, vogliamo prendere dal suo esempio, vogliamo domandare il suo aiuto, vogliamo seguire le sue orme.

Il Signore misericordioso guida con la sua provvidenza e quello che sembra a noi un garbuglio e, diciamo spesso, il garbuglio della nostra vita, il garbuglio delle nostre tribolazioni, ebbene, è un sentiero che conduce, se sappiamo seguirlo, un sentiero che ci guida alla gloria e all’amore in Dio.

Lavoriamo allora nel bene, lavoriamo allora nella fede, lavoriamo come lei nella preghiera e sia questo un ricordo così vivo e un sentimento di presenza così efficace che non ci abbandoni mai, ma ci guidi e ci realizzi sempre.