15/11/1973 - Omelia Giovedi XXXII Ord

Sap 7, 22- 8, 1; Lc 17, 20-25

La tentazione dell’avvilimento è una delle più frequenti: si fa fatica ad andare avanti, si fa fatica a superare la monotonia di ogni giorno, il dovere di ogni ora e si cade allora in quel senso di oppressione, che toglie le forze e chiude gli orizzonti.

La risposta ci viene proprio da questa Parola del Signore: è in mezzo a noi, è in mezzo a noi e dobbiamo cogliere la sua meravigliosa presenza con la fede, così come lo accoglieremo nel tempo della gloria, dove lo vedremo e gioiremo immensamente di questa visione.

Ora abbiamo la fede che ci assicura, che il Signore è in mezzo al suo popolo: “Io sarò sempre con voi” (Mt 28, 20). Ci assicura che è vicino ad ognuno di noi: “Il regno di Dio è dentro di voi”. Ci assicura, allora, che la nostra vita di popolo di Dio è vita consacrata ed elevata dalla sua presenza, ci assicura che il nostro tormento interiore, che la nostra fatica di ogni giorno ha un sostegno mirabile in lui, perché è il Salvatore nel senso più completo ed esauriente della parola.

E’ il Salvatore: salva il nostro tempo perché ci aiuta a renderlo pieno, salva i nostri affetti perché li purifica e li eleva, salva le nostre comunicazioni con gli altri perché toglie quell’egoismo così facile e così invadente.

Noi dobbiamo essere molto sicuri, dobbiamo essere perciò molto sereni: noi abbiamo il Signore in mezzo a noi, noi abbiamo il Signore presente nella nostra vita con tutto il suo amore, con tutto quel peso di ricchezza che lui porta, che lui distribuisce, che lui dona con ammirabile bontà.

Perciò lavoriamo bene, lavoriamo con forza, lavoriamo con umiltà. La nostra vita è proprio nella frase di acclamazione al Vangelo: “Attendete la venuta del giorno di Dio in santità di vita”(2 Pt 3, 11-12). Ecco il nostro programma: quel grande giorno, il giorno della gloria, preparato da tanti giorni vissuti profondamente nella fede.