15/11/1979 - Omelia Giovedi XXXII Ord

La liturgia ci invita a una riflessione molto profonda sulla brevità della nostra vita, sul mistero della nostra vita che deve preparare una vita eterna e piena di gioia.

La vita presente è compiuta così nell’oscurità, nella pena, nella tribolazione. La vita presente è sempre di fronte all’imprevisto e all’incognito.

Ma il regno di Dio è in mezzo a noi, il regno di Dio sta preparandosi per tutte le anime di buona volontà, per tutti coloro che hanno capito l’avvertimento del Signore.

“Attendete la venuta del Signore in santità di vita” ci dice S. Pietro. Attendete.

Ecco, è in questa attesa, è in questa vigilanza che dobbiamo porci, in quello stato d’animo per cui vediamo non solo in un momento, ma vediamo sempre, come tutto è relativo, come quello che conta è quello che facciamo per il buon Dio, è quello che compiamo nella sua grazia. Il resto è vanità, è superficialità, il resto è effimero, non dura.

Noi abbiamo la tentazione di attaccarci disperatamente alle cose di questa vita, noi abbiamo la tentazione di cercare la felicità, di cercare la pace, di cercare il riposo duraturo in questa vita, ma in questa vita non c’è quello che sogniamo: la vera pace, la vera gioia la dobbiamo cercare nella volontà di Dio, cioè nel nostro dovere fatto bene ogni giorno, nella testimonianza, attraverso questa opera che ci costa, del nostro amore al Signore. Ognuno deve fare il suo dovere, ognuno, e lo deve fare in consapevolezza con diligenza, come fosse l’ultima opera che compie; perché è quello che domanda da lui il Signore, è quello che chiede, è quello che vuole, che momento per momento noi siamo contenti di fare la volontà di Dio e di non cercare altra cosa.

Passa il tempo, il Signore ci ricorda la fine della storia: “Verrà un tempo”. Sì, verrà, verrà e quel tempo sarà il tempo della benedizione totale per coloro che hanno servito con umiltà e perseveranza. La benedizione totale: “Entra nella gioia del tuo Signore”, entra nella pace, in Lui, con Lui sempre.

Qui la testimonianza della buona coscienza, la serenità che viene dalla considerazione della sua provvidenza, qui il lavoro compiuto con fede e con generosità, poi Lui verrà e toglierà tutto quello che è motivo per noi adesso di sofferenza e darà una gioia, la sua gioia, una gioia veramente totale, una gioia veramente perenne.