Sap 7, 22 - 8, 1; Lc 17, 20-25
È motivo di fede, è motivo di molta gioia pensare alle parole del Signore: “Il regno di Dio è in mezzo a voi”. C’è l’azione meravigliosa del Signore nel mondo, il Signore è all’opera. Certo, è un’opera nascosta, è un’opera che non fa rumore, è un’opera silenziosa come quella del seme che cresce, ma certo il Signore non è assente da noi: è presente, meravigliosamente attivo. e se ci sgomenta lo spettacolo del male, la sfacciataggine del male, è motivo di molto conforto pensare che il Signore è venuto a mettere il suo regno e il suo regno vincerà.
“Qual è la nostra vittoria?”, si chiede l’apostolo San Giovanni, “La nostra vittoria è la nostra fede”. Dobbiamo essere incantati e partecipi e fervidi di fronte a quest’opera del Signore.
Dobbiamo crescere in noi la virtù teologale della Speranza. Cosa vuol dire? Che il Signore ha messo nell’anima nostra, ha infuso in noi, nel nostro organismo soprannaturale questa virtù, perché possiamo veramente essere abbandonati alla sua promessa, essere sicuri della sua promessa, essere pronti a collaborare, essere certi che il suo aiuto non può mai mancarci. Non manca! Non manca per le nostre lotte intime, per superare le nostre tentazioni; non manca nell’ambiente in cui viviamo, non manca in tutta la società. Il Signore è presente ed è fedele, non viene a meno. Ci ha promesso il suo aiuto e il suo aiuto è oltre ad ogni nostra attesa. Dobbiamo solo essere molto fiduciosi in lui, aperti alla sua azione. Dobbiamo spesso ripetere gli atti di confidenza. Non vinciamo il male che con lui, ma con lui la vittoria è piena. Non superiamo le nostre tentazioni se noi ci esponiamo volontariamente al pericolo, ma se noi siamo prudenti, il Signore ci assiste e, se necessario, fa anche un miracolo.
Ecco, cresciamo nella nostra fiducia, cresciamo nella nostra attesa, ricordiamo che l’aiuto di Dio è per noi, è nella misura proprio grande della sua Provvidenza. L’aiuto di Dio è con noi e non c’è nessuna situazione che possa realizzarci nel fallimento, no! Il Signore misericordioso non è fermo neanche di fronte ai nostri peccati, non è fermo neanche di fronte alle nostre ingratitudini. Certo, dobbiamo stare molto prudenti, perché l’ingratitudine è come un vento che dissecca. Questa nostra volontà di confidenza, questa nostra volontà di ricerca, questa nostra fiducia nel suo amore ci renderà sempre pronti e sempre attivi in tutta la nostra vita cristiana.
CODICE | 85MDO0133VN |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 14/11/1985 |
OCCASIONE | Omelia, Giovedì XXXII settimana Tempo Ordinario |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Speranza |
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