27/11/1986 - Omelia Giovedi XXXIV Ord

Sant’Ilario d’Enza, 27/11/1986
Omelia, Giovedì XXXIV settimana Tempo Ordinario, Memoria apparizione Madonna a Caterina Labouré

Ascolta l'audio

Ap 18,1-2.21-23; 19, 1-3.9; Lc 21,20-28.

Gesù annuncia il castigo di Gerusalemme. Gerusalemme era la città prediletta, aveva il tempio di Dio. Gerusalemme, diventata infedele, diventata sacrilega, deve ricevere il castigo duro e irrimediabile, il castigo che renderà Gerusalemme una città calpestata dai pagani. Così è di ogni anima che sistematicamente rifiuta la grazia di Dio, che abusa della grazia, che profana se stessa, che si pone in un continuo sacrilegio. Guai a quell’anima che si lascia travolgere dalla tentazione, che non è fedele nella prova, che quotidianamente ripete il suo peccato.

Noi dobbiamo davvero temere di cadere così in questa desolazione, dobbiamo temere di non essere fedeli, perché il Signore continuamente ci dimostra il suo amore, continuamente ci dà il suoi incomparabili doni. Continuamente! Se noi resistiamo ci condanniamo alla tristezza, facciamo della nostra anima un luogo dove viene calpestato tutto quello che di bello aveva messo Dio.

Ecco perché ricorriamo sempre alla Madonna perché ci aiuti, perché partiamo sempre dal dono meraviglioso che ci ha dato Gesù sulla croce. Ci ha dato nella sua Madre la nostra Madre. Maria è diventata Madre di tutti coloro che vogliono essere i figli di Dio e vogliono vivere intensamente il loro Battesimo. Ecco perché le apparizioni della Madonna sono interventi della Madre, della Madre preoccupata, della Madre sollecita di salvarci, sollecita perché ci vede trascurati, ci vede fiacchi, ci vede troppe volte sull’orlo della ribellione.

Oggi ricordiamo la Medaglia Miracolosa: il suo segno, segno del suo amore. È la medaglia che possiamo portare, che vogliamo portare perché ci ricordi tanta bontà e tanto aiuto. Ha promesso molte grazie: ricorriamo quindi a lei con rinnovata fiducia. La Madre è in Paradiso ma non è dimentica, non è immersa in una gloria che la faccia lontana da noi. È nella gloria, è davanti a Dio, ma è per noi. È per noi e noi lo dobbiamo sempre ricordare, dobbiamo moltiplicare la nostra confidenza, il nostro abbandono, la soavità della nostra preghiera.

Preghiamo la Madonna per corrispondere alla grazia. Preghiamola, perché la grazia in noi si incrementi e diventi sempre più grande, sempre più in consacrazione della nostra anima. Sempre di più! Sempre di più ci elargisca quella spinta generosa per vincere le nostre tentazioni, vincere i nostri difetti e donarci generosamente e fedelmente a tutto il bene che vuole da noi il Signore.

CODICE 86MSO0133ZN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 27/11/1986
OCCASIONE Omelia, Giovedì XXXIV settimana Tempo Ordinario, Memoria apparizione Madonna a Caterina Labouré
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE
ARGOMENTI
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS