Ger 33, 14-16; 1Ts 3, 12 - 4, 2; Lc 21, 25-28. 34-36
“Allora vedranno il Figlio dell’Uomo venire sulla nube con potenza e gloria grande” (Lc 21, 27).
E’ Dio, è nella maestà della sua grandezza, è in tutto il fulgore della sua gloria, quando quel giorno Lo vedremo, quando quel giorno ci incontreremo con Lui.
L’Avvento è la preparazione alla sua venuta terrena, ma è ancora la preparazione alla sua venuta finale.
Noi ci prepariamo a contemplarlo bambino, povero, fragile, in una capanna. Che non ci dimentichiamo che Lui è il Signore dei signori, è il Re dei re! Che non ce ne dimentichiamo, per non sottovalutare la grazia! Perché è vero, che noi siamo facilmente dimentichi di tutto quello che in qualche maniera ci costringe ad essere suoi, a vivere di Lui, a rispettare le sue leggi.
Noi tendiamo a fuggire. Il nostro egoismo ha tutte le sue strade, per cui facilmente ci rifugiamo nel comodo, nell’approssimativo, nel compromesso. Ci rifugiamo.
Ecco che l’Avvento ci dice: - I tuoi rifugi sono dei pretesti, sono delle viltà: datti a Dio! Datti a Lui, perché Lui ora ti è vicino, ora si lascia abbracciare da te, come si lascia abbracciare un bimbo, ma sarà il Re dell’universo e verrà con potenza e gloria grande.
Dobbiamo allora stanare tutte le nostre cattive stasi, tutte le nostre perverse negazioni e dobbiamo darci al Signore con un’intensità, con una forza come mai noi abbiamo fatto.
L’Avvento è Avvento di amore, è Avvento di grazia, è Avvento che ci riempie il cuore di gioia, ma bisogna essere autentici, essere veri cristiani, essere disponibili a tutta la sua azione. Un cristiano vero è il cristiano che comincia tutti i giorni, che tutti i giorni ripete: - Signore, non ho fatto nulla per te: ora comincio. Cominciare con umiltà, cominciare con fiducia, cominciare una donazione santa e piena. Perchè lo sappiamo: se sentiamo nel cuore la voglia del bene, è Lui stesso che ce la mette, è Lui che ci vuole, è Lui che ci aiuta, è Lui che ha la sua misericordia che si rinnova di tempo in tempo, che si rinnova di giorno in giorno, sempre così ampia, sempre così forte, sempre così amabile.
Diamoci a Dio, rinnoviamo la nostra preghiera, sottolineiamo il nostro raccoglimento, impegniamoci con un esercizio più forte e più vero di virtù, con delle opere buone. Non stanchiamoci di operare il bene, perché è il nostro tempo e il tempo è tempo di Dio, è tempo di amore, è tempo di grazia.
CODICE | 82MTO01310N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 28/11/1982 |
OCCASIONE | Omelia, I Domenica Tempo di Avvento - Anno C |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Avvento preparazione alla prima e alla seconda venuta di Gesù |
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