12/02/1989 - Omelia I Domenica Quar

Sant’Ilario d’Enza, 12/02/1989
Omelia, I Domenica Tempo di Quaresima – Anno C

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Dt 26,4-10; Rm 10,8-13; Lc 4,1-13.

Gesù ha voluto essere tentato per noi, per ottenerci la forza nelle nostre tentazioni, per ottenerci di essere trionfatori come è stato trionfatore Lui. La condizione nostra in questa vita è di essere provati; se non supereremo la prova, non useremo bene la vita. Perché è insistente, è astuta, è forte la tentazione. La nostra tentazione è la tentazione della terra perché è la terra che ci attrae, è la terra che ci presenta l’illusione di piacere.

Dobbiamo sempre ricordare che non siamo fatti per la terra, ma siamo fatti per il cielo. È là la vera nostra patria, la nostra dimora.

La terra ci deve servire per fare ciò che il Signore ci ha comandato, per dimostrare a Lui il nostro amore. Dio ci ha creato per servirlo. Il nostro servizio sta proprio nell’adempimento del nostro dovere, superando le nostre tentazioni.

Dobbiamo allora conoscere quali sono le nostre tentazioni.

Alcune tentazioni si ripetono, altre cambiano. Conoscere le tentazioni, affrontarle, sapere che la tentazione non è peccato, è semplicemente invito al peccato.

Dobbiamo respingere con tutte le nostre energie sia la tentazione di pensiero, del dubbio della fede, sia l’uso non buono dei nostri sensi, perché il nostro corpo di carne è molto attirato dalle cose sensibili.

Dobbiamo custodire i nostri sensi: dobbiamo custodire i nostri occhi, custodire la nostra bocca, dobbiamo custodire tutto il nostro corpo, ricordando che sono le misericordie di Dio quelle che possiamo conquistare proprio con gli occhi, con la bocca, con tutto il corpo, offrendo a Dio la vera penitenza di dominio, di superamento delle nostre attrattive.

La tentazione ha forza proprio perché ha attrattiva. Ma più noi guardiamo in alto, più noi invochiamo la grazia, più noi cerchiamo di essere prudenti, più l’attrazione diminuisce e capiamo che la nostra gloria sta proprio nel nostro superamento.

In questa Quaresima tutti noi dobbiamo intensificare la battaglia, conquistare sempre maggiore timore di Dio e stare nella contemplazione della sua legge, della sua volontà, perché Dio, che ci ha dato la legge, ci dà continuamente un aiuto, un aiuto prezioso, magnifico, grande, un aiuto che veramente ci conforta.

Sappiamo che non c’è una tentazione superiore alle nostre forze. Dio non la permette e Dio è sempre vicino a noi. Questo lo dobbiamo ricordare: qualsiasi sia la tentazione, qualsiasi sia la sofferenza, Dio è sempre vicino a noi, ci assicura, ci esorta, ci sostiene.

Oh, come diventa forte il cristiano se sa pregare, se sa unirsi a Gesù, se nell’assemblea liturgica vive intensamente la preghiera di Gesù e della Chiesa!

Quanto dobbiamo allora preoccuparci di fare una Quaresima in cui la vittoria sulle tentazioni dell’orgoglio, dell’egoismo, della sensualità sia continua, più netta, più forte!

Fortezza, umiltà, invocazione, amore.

CODICE 89BBQ01340N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 12/02/1989
OCCASIONE Omelia, I Domenica Tempo di Quaresima – Anno C
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Conoscere e combattere le nostre tentazioni
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