Gn 2, 7-9; 3, 1-7; Rm 5, 12-19; Mt 4, 1-11.
Tutto quello che ha fatto Gesù lo ha fatto per noi, dunque è per noi che è stato tentato. Ci ha insegnato come la vera vita sta nella lotta, che non siamo su questa terra per godere, ma siamo in questa terra per vincere e la vittoria avrà il suo coronamento nella vita eterna. La vita è lotta e la Quaresima ce lo ricorda in maniera forte e plastica; dobbiamo superare le nostre tendenze, dobbiamo superare le nostre pigrizie, dobbiamo superare i nostri orgogli. Il Signore Gesù ci insegna a vederle bene queste tentazioni che, come è avvenuto per Lui, si presentano spesso con un’apparenza bella, un’ apparenza di logica e di bontà. La prima cosa che dobbiamo allora porre è proprio questa: riconoscere quali sono le nostre tentazioni perché il diavolo, che ci tenta, è un bugiardo e adopera le nostre debolezze, le nostre golosità, le nostre voglie; riconoscere quali sono le tentazioni, particolarmente le più pericolose. Alle volte ci presenta il sacrificio e la mortificazione come dannosi per noi, ci presenta la legittimità della distensione, ci presenta la legittimità delle nostre rivalse e delle nostre antipatie verso il prossimo. È un bugiardo.
Guardiamo tutto alla luce di Dio, guardiamo come si sarebbe comportato Gesù, se fosse al nostro posto, guardiamo al suo esempio: rigetta le tentazioni con le parole della Scrittura, poiché è proprio nella Scrittura dove siamo certi che è la Parola di Dio, che è la luce che Dio ci dà; riconoscerle e prontamente respingerle, non ammetterle nell’interno dell’anima nostra, per non scendere a compromessi. La linea di Dio è una linea di semplicità e di forza, bisogna che noi abbracciamo questa linea e siamo forti, forti, decisi, senza equivoci. Troppo spesso non osiamo accogliere la tentazione e non vogliamo respingerla e restiamo a metà; respingiamo questa forma di viltà e questa forma di cattivo comodo.
E poi il Signore ci insegna: la tentazione si vince con la preghiera e si vince con il digiuno, si vince cioè con un dinamismo di ordine spirituale. Il Signore è con noi, il Signore ci ha meritato con le sue tentazioni la forza di vincere sempre, se noi vogliamo vinciamo. È solo se calcoliamo su di noi, se presumiamo delle nostre energie che tutto è condotto male.
Andiamo al Signore: nella preghiera conosceremo, nella preghiera avremo, nella preghiera gioiremo perché è con noi il Signore, nella meraviglia della sua carità, della sua premura, della sua tenerezza. Ci è vicino e perciò, particolarmente in questo tempo quaresimale, cerchiamo di esprimere al Signore la nostra totale fiducia.
Cerchiamo una preghiera che ci corrobori, una preghiera che ci illumini, una preghiera che costituisca proprio l’atmosfera in cui noi viviamo, in cui noi vogliamo vivere, una atmosfera di serenità, un’ atmosfera di energia, un’atmosfera che ci meriti tante e tante preziose grazie, di cui abbisogniamo per noi e per gli altri.
Il tempo della Quaresima sia così un tempo di forza, di preghiera e di pace.
CODICE | 87C7Q01340N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 08/03/1987 |
OCCASIONE | Omelia, I Domenica Tempo di Quaresima – Anno A |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La tentazione: Gesù ha vinto per noi |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS