24/02/1980 - Omelia I Domenica Quar Anniversario morte

Sant'Ilario d'Enza, 24/02/1980
Omelia, I Domenica di Quaresima – Anno C - Anniversario funerale

Ascolta l'audio

Gv 11, 17-27

La morte di Cristo, la resurrezione di Cristo.

Ecco ciò che dobbiamo avere con fede davanti ai nostri occhi: Cristo Signore che accetta la morte, che vuole morire per dare una speranza a tutti gli uomini perché solo in Lui, che accetta di morire e che il Padre risuscita, solo, dico, in Lui ha un senso la nostra esistenza.

Noi di fronte alla morte ci poniamo sempre in un interrogativo: che senso ha vivere, se si deve morire?

La risposta della fede è chiara ed eloquente: si deve morire per vivere, si deve morire per essere nella resurrezione e nella gloria del Signore. Noi in questo momento siamo raccolti nella fede e nella preghiera, preghiera che innalziamo di cuore, fede che vogliamo viva e grande.

Una vita intera di lavoro, una vita di sacrifici, una vita di lotta, di lotta di ogni giorno contro tante difficoltà, tante ristrettezze, una dedizione totale e forte alla sua famiglia. Ecco, che cosa dice questo? Dice una grande cosa: che la vita ha valore proprio perché esprime amore, proprio perché è forza di amore.

La vita vale perché il Signore ha dato il suo segno a chi con amore si sacrifica, ha dato un segno che non si perde nel tempo che passa, che non si perde semplicemente in un ricordo.

La fede è una voce troppo forte, è una voce che risuona e ci fa vedere al di là delle cose umane: il sacrificio si trasforma in gloria, il lavoro si trasforma in riposo, la preoccupazione si risolve nella pace di Dio.

Ecco qual è l'oggetto della nostra preghiera, ecco la consolazione della fede, che presentiamo e ricordiamo ai familiari, in Gesù, in Lui: "Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se morto, vivrà". Lo crediamo con tutta la nostra persuasione, con tutte le nostre forze. Torna la Parola, che leggevamo prima, per ogni uomo che ha cercato il Signore nella sua vita, che l'ha cercato nel suo amore, espresso così nelle proprie convinzioni e nelle proprie ricerche, così: non si cerca tra i vivi un morto e non si cerca tra i morti chi vive. Cristo Signore è risuscitato e ha detto che la sua vita è per tutti quelli che lo hanno servito, che lo hanno voluto nei doveri quotidiani, nelle espressioni del proprio impegno. Non è qui, non è nella morte, è nella vita ed è nella gloria.

CODICE 80BPO01340M
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 24/02/1980
OCCASIONE Omelia, I Domenica di Quaresima – Anno C - Anniversario funerale
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La morte e la resurrezione
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS