Dt 26, 4-10; Rm 10, 8-13; Lc 4, 1-13
“Non mangiò nulla in quei giorni” (* Lc 4, 2).
L’inizio della Quaresima è posto in questa visione, una visione che dobbiamo sempre tenere presente per tutto questo tempo: Gesù, Gesù nella desolazione della steppa, Gesù che soffre, non ha un minimo di conforto, Gesù che prega.
La grande tentazione dell’uomo è stata sempre quella dell’avidità. L’uomo avido, avido a tutti i costi, in tutte le maniere, vuole avere! Il Figlio di Dio viene in mezzo a noi e si priva di tutto, si priva anche della normalità del cibo. Il Figlio di Dio proclama allora la beatitudine della povertà, la beatitudine della rinuncia volontaria alla nostra avidità, per avere così i beni che non tramontano, perché siamo avidi, terribilmente avidi e sappiamo che dovremo rinunciare a tutto, dovremo per necessità.
La Quaresima ci invita alla riflessione, ci invita all’uso giusto delle cose, ci invita a una gerarchia dei valori, perché il ritmo dell’avidità viene a porre i beni inferiori come primi beni, come beni assoluti.
Come dobbiamo riflettere! In fondo ai nostri errori c’è uno sbaglio di valutazione, in fondo noi veniamo a rinunciare a Dio, alle cose di Dio, alla Parola di Dio per le cose, per le cose che, invece di renderci contenti, ci rendono più stanchi, più affannati, accrescono la nostra sete. E sta grande la proclamazione che Gesù presenta a tutti noi: “Non di solo pane vivrà l’uomo”(* Lc 4, 4). E’ qui: la nostra vita spirituale ha bisogno di Parola, ha bisogno di una luce che illumini tutti i passi, ha bisogno di capire le esigenze del Regno di Dio, la priorità del Regno di Dio! “Ti darò tutto questo”, suggerisce il tentatore a Gesù, “se ti prostri dinanzi a me. Tutto sarà tuo (cfr.* Lc 4, 6-7).
Vorrei che sentissimo come la nostra Quaresima, per non essere una posizione ipocrita, falsa, si potesse porre in una linea ben precisa: noi dobbiamo pregare di più per accogliere la Parola di Dio; noi dobbiamo pregare di più per rendere la Parola di Dio la forza che ci conduce alle scelte. Noi dobbiamo pregare di più, perché solo così sappiamo essere per noi stessi forti ed equilibrati ed aiutare gli altri. Noi dobbiamo pregare di più e fare silenzio nel fondo della nostra anima: è l’invito al raccoglimento, è l’invito a costruire un piccolo deserto, in cui ritrovare Dio e con Dio tutti i valori che abbiamo perduto. Dobbiamo pregare di più, preghiamo troppo poco! Dobbiamo pregare di più ed è per questo che tante volte siamo insipidi e siamo pigri e siamo presi dal nostro orgoglio. Dobbiamo pregare di più, al di sopra di tutte le nostre occupazioni ci deve essere, rispettato, amato, cercato a tutti i costi il tempo della preghiera!
Il secondo punto di riferimento deve essere proprio nell’ordine stesso in cui Gesù pone le sue tentazioni. Gesù è tentato per noi e la sua vittoria è il nostro esempio. Porre la Quaresima nell’ordine della carità, dell’amore che nel nostro cuore è posto dallo Spirito, dalla grazia dello Spirito, dalla forza dello Spirito. Una Quaresima di carità vuol dire un impegno più generoso, un innesto più completo nel dinamismo della Chiesa. La Chiesa è posta per la salvezza del mondo. La Chiesa è missionaria. La Chiesa si dona a tutti, si dona a tutti perché così realizza la continuazione a Cristo Gesù. Pregare di più per essere più buoni, pregare di più per essere maggiormente generosi, pregare di più per sentire di essere Chiesa e Chiesa che si dona e Chiesa che realizza la testimonianza.
La Parola di Dio allora, perché noi possiamo essere evangelizzatori. La Parola di Dio non tenuta per noi, conquistata nella preghiera, perché sia per gli altri.
Riflettiamo: preghiera piena, per carità completa. Dove la nostra preghiera? Come (…) fino a preoccuparci di tutto il mondo?
Ecco, lasciamoci anche noi condurre dallo Spirito, perché lo Spirito vuol fare di noi una vera raffigurazione di Cristo. Umiltà, docilità, spirito di fede. Lo Spirito Santo ci guidi, perché, condotti da Lui, possiamo realizzare la nostra vittoria.
Il nostro quaresimale quotidiano sia vissuto in profondità e partecipato sempre. Confidiamo nell’aiuto della Beata Vergine. Come già ho avvertito, l’immagine della Beata Vergine di Fatima verrà in Parrocchia mercoledì cinque Marzo, per l’ora della Messa vespertina, e rimarrà con noi Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica e partirà nel primo pomeriggio di Lunedì.
Questa venuta di un’immagine ci ricorda un messaggio accorato e forte, il messaggio della preghiera e della penitenza, che la Madonna ha dato a Fatima. Questo messaggio ci sia di stimolo, di revisione di vita, di vero impegno.
Vi benedica Dio Onnipotente (…).
CODICE | 80BPQ01340N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 24/02/1980 |
OCCASIONE | Omelia, I Domenica Tempo di Quaresima – Anno C |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La povertà, la rinuncia volontaria |
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