Is 11, 1-10 Sal 71 Rm 15, 4-9 Mt 3, 1-12
Ascoltiamo, ascoltiamo con tutta l’anima, l’esortazione di Giovanni Battista: “Convertitevi”, dice il grande santo “Convertitevi!”. Cosa vuol dire convertirsi, se non dare il giusto posto nella nostra vita al Signore? Ci dobbiamo persuadere: tutti abbiamo bisogno di convertirci, tutti! Non pensiamo che ne abbiano bisogno gli altri e non noi! Noi ci dobbiamo convertire, noi! E la nostra conversione deve essere un andare incontro al Signore, cioè un obbedirgli, perché lui ci chiama e vuole che la nostra vita sia nella rettitudine e nella bontà. Vuole che noi vinciamo i nostri egoismi, le nostre chiusure, che noi vinciamo tante cose che ancora ci tengono legati nel nostro orgoglio, tante cose che sono un peso. Bisogna andargli incontro con tutta l’anima. Il nostro cuore deve vibrare per lui, se vogliamo che veramente il Natale rappresenti un grande avvenimento per noi, che il Signore possa avere nella nostra anima il suo regno, possa nascere in noi. Guardiamo che nasce nella bontà, che nasce nell’umiltà; guardiamo che non nasce nei cuori che non sanno accogliere, che non sanno amare; non nasce nei cuori che sono bramosi solo di quello che accontenta le passioni. Il Signore ci chiama: rispondiamo con generosità, rispondiamo con forza, rispondiamo con gioia, rispondiamo ben persuasi che dicendo di “sì” al Signore, diciamo di “sì” alla vera felicità, che dicendo di “sì” al Signore, diciamo di “sì” alle necessità dei nostri fratelli, che dicendo di “sì” al Signore la nostra vita diventa una benedizione. Troppo, troppo ci fermiamo in noi stessi, troppo crediamo, con la nostra debolezza, di evadere quelle che sono le istanze del regno di Dio. Il regno di Dio viene con forza, il regno di Dio opera miracoli di amore, per le anime di buona volontà avviene un prodigio. Tutto è in quest’ordine.
Impegniamoci allora in quello spirito di penitenza che tende a renderci padroni di noi stessi, a dominare meglio la nostra sensibilità, ad essere più pronti e più generosi di fronte alle occasioni di bene, a renderci più disponibili. Facciamo penitenza, la vera penitenza che ci porta alla generosità, che ci porta al superamento dei nostri istinti, che sono un peso per noi e per gli altri. Vinciamo noi stessi, portiamoci in quello spirito che domanda Giovanni Battista: portare frutti degni di conversione, perché la grazia di Dio è meravigliosa, ma la grazia di Dio domanda la nostra collaborazione: uno slancio, un fervore, un entusiasmo di fede ci deve prendere e ci deve travolgere. Dobbiamo veramente dire sul serio, sul serio consegnare al Signore la nostra vita, i nostri affetti, i nostri sentimenti, le nostre energie. Un sì, un sì potente e fervido, un sì che prenda così, tutto quello che è nostro, perché diventi suo, diventi benedetto dal Signore, in ogni momento.
Giovedì è la solennità della Beata Vergine Immacolata, festa di precetto e festa di affetto filiale verso la nostra madre del cielo. Nel pomeriggio sarà particolare festa per l’azione cattolica. Ai vespri, invocheremo sull’azione cattolica, la grazia e l’aiuto dello Spirito Santo. Sabato è la festa della nostra patrona sant’Eulalia: è una grande festa per noi, che ci gloriamo di avere vicino a Dio, una tanta protettrice. La Messa solenne sarà la sera alle diciotto e trenta
CODICE | 83N3O01311N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 04/12/1983 |
OCCASIONE | Omelia II domenica di Avvento Anno A |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Conversione |
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