16/12/1984 - Omelia III Domenica Avv

Sant'Ilario d'Enza, 16/12/1984
Omelia, III Domenica Tempo di Avvento − Anno B

Ascolta l'audio

Is 61,1-2-. 10-11; 1 Ts 5,16-24; Gv 1,6-8. 19-28.

La Chiesa ci propone ancora Giovanni Battista come un esempio, un grande esempio. Giovanni dava testimonianza: era umile, era penitente, era meravigliosamente santo, dava veramente testimonianza. E tutti i cristiani nella loro vita devono essere testimoni.

«Testimoni» cosa vuol dire? Vuol dire che nella nostra vita dobbiamo ripresentare la vita di Gesù, perché un cristiano è un discepolo, un cristiano è un membro di Cristo, deve rinnovare la vita di Gesù. Sentite quale responsabilità abbiamo. Quanta responsabilità! Da tremare! Gesù stesso lo ha sottolineato: “Voi mi sarete testimoni” (At 1,8); è un obbligo, non è una scelta facoltativa.

Dobbiamo essere testimoni e man mano che ci avviciniamo al Natale urge questa meditazione. Dobbiamo essere capaci di avere nella nostra vita Gesù, dobbiamo essere capaci di vivere di Lui, di vivere come Lui. Ecco perché l’Apostolo dice: “Non spegnete lo Spirito”; cioè un cristiano deve diventare veramente un altro Gesù Cristo sotto la guida dello Spirito Santo.

È lo Spirito Santo che ci guida a fare la volontà di Dio, a rinnovare la bontà di Gesù, a rinnovare la sua umiltà, a rinnovare il suo servizio, a vivere come Lui di confidenza nel Padre, a vivere come Lui nella preghiera generosa e continua. Il cristiano deve dare testimonianza perché sia accolto, sia veicolo alla venuta di Gesù. Proprio! Dobbiamo non solo prepararci al suo Natale, dobbiamo preoccuparci degli altri ed è appunto in questa testimonianza il senso delle nostre opere, della nostra sincerità e del nostro ministero. Tutti nella Chiesa hanno un ministero, cioè qualche cosa da fare per la gloria di Dio. Non che il cristiano possa sperare d’essere capito dal mondo, dalle persone che non vogliono capire, che seguono Satana. Lo ha detto Gesù: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Gv 15,20). Il mondo non capisce. Ma per le anime che sono limpide la testimonianza diventa mezzo di salvezza.

Ecco, si verifichi anche per noi ciò che dice san Paolo: “Il Dio della pace ci santifichi fino alla perfezione”, fino alla perfezione! Non accontentiamoci di poco, tendiamo al sommo, tendiamo a vivere generosamente ognuno nel proprio ambiente, ognuno nelle proprie circostanze. Dar lode a Dio proprio nell’esercizio quotidiano delle virtù evangeliche, nell’esercizio del nostro dovere, nella disponibilità piena e totale al bene. Più bontà, più preghiera, più umiltà, più generosità. Generosi sempre, particolarmente in questi ultimi giorni di preparazione al Natale, generosi, generosi nel fare il bene, nel fare tutto il bene, nel farlo ogni giorno.

CODICE 84NFO01312N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 16/12/1984
OCCASIONE Omelia, III Domenica Tempo di Avvento − Anno B
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Testimonianza
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS