25/01/1981 - Omelia III Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 25/01/1981
Omelia, Domenica III settimana Tempo Ordinario – Anno A

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Is 8, 23 – 9, 6; 1 Cor 1, 1-3. 17; Mt 4, 12-23

“Il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce” (Mt 4, 16; Is 9, 2).

Oggi siamo invitati a riflettere sulla “luce vera che illumina ogni uomo, che è in questo mondo” (Gv 1, 9), perché “Il Verbo si è fatto carne e ha preso dimora in mezzo a noi” (Gv 1, 14).

Cristo Signore è Lui la luce, cioè è Lui che ci dà la verità, che dà alla vita degli uomini la vera nozione di ciò che deve essere l’esistenza. È Lui. E troppo poco forse pensiamo a questa “luce vera”, perché non ci lasciamo illuminare ogni giorno e totalmente. Cosa vuol dire “la luce vera”? Ogni uomo agisce secondo quello che crede bene, o che si illude porti alla sua felicità, e vi sono degli uomini che si abbandonano all’istinto, e vi sono degli uomini che accettano le verità di altri uomini, che annaspano come i naufraghi alla ricerca di un senso della vita. Lo sappiamo bene quanto annaspano, perché sono sempre lì per annegare. La luce vera è l’idea vera, è che Gesù ci ha insegnato chi è Dio, chi siamo noi e il perché di questa esistenza e di questo mondo. Ci ha insegnato.

Abbiamo il cammino indicato con precisione e con forza. Abbiamo tutto in Lui. Forse per noi sta nel tenere presente questa luce, nell’essere coerenti e forti nel seguirla, perché molte volte siamo deboli e poveri e ci confondiamo e veniamo a patti con quello che istintivamente sul momento ci piace. Ecco perché noi abbiamo bisogno di forza. Quando Gesù ha fatto l’elogio di Giovanni Battista, ha detto: “Era un lampada che ardeva e illuminava” (Gv 5, 35).

Per potere seguire la luce dobbiamo avere tanta energia, tanto amore nel nostro cuore. Ecco perché il Signore Gesù ha voluto darci la sua stessa forza, perché sapessimo cogliere la sua vera luce. Ecco perché il Signore Gesù rimane sempre in mezzo a noi, amico, sostegno. Ecco perché la Liturgia, che ci riunisce tutti, non è solo una Liturgia della Parola, è una Liturgia Eucaristica, la Liturgia del Sacrificio. Per compiere la Parola dobbiamo raccogliere da Gesù la forza. Troppo poco forse noi vediamo nella celebrazione Eucaristica la sorgente della nostra energia. Non è forse l’Eucaristia che fa la Chiesa? È lì, è nella comunione vera con Gesù, è nell’abbandono completo alla grazia che ci vien data, dove noi possiamo realizzare. Chi può fare la Comunione spesso e non la fa per la sua pigrizia, perde un tesoro, perde una magnifica realtà. Chi sta a chiacchierare, quando potrebbe assistere al Sacrificio, è un insipiente; chi sta a perdersi in tante sciocchezze e potrebbe benissimo mettersi nella celebrazione del Sacrificio, evidentemente non ha capito quale gioia può dare l’Eucaristia. Noi dobbiamo insistere, sempre di più. Una Comunione di più è una gioia di più. Una Comunione di più è senza dubbio un passo in avanti. Quanto dovremmo amare di ricevere Gesù, di volerlo tutto per noi! Quanto dovremmo impegnarci per essere tutti del Signore! Gesù è per noi. Gesù ci nutre col suo corpo e col suo sangue perché camminiamo. Si può camminare solo quando c’è la luce. Guardiamo bene come l’Eucarestia è sorgente di luce, sorgente di forza, è pienezza, un passo nella comprensione più forte e più vera. E’ nell’Eucarestia che la comunità cristiana si edifica in una mirabile sequenza di bene. E questo lo chiediamo per tutte le anime, perché tutte le anime valorizzino sempre di più questa presenza, questo cibo, questo dono meraviglioso.

CODICE 81AQO01332N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 25/01/1981
OCCASIONE Omelia, Domenica III settimana Tempo Ordinario – Anno A
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La Luce vera – Eucarestia sorgente di luce e di energia
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