Ne 8, 2-4. 5-6. 8-10; 1 Cor 12, 12-31; Lc 1, 1-4; 4, 14-21
MESSA ORE 6,30
La liturgia sottolinea l’importanza, la grandezza, la preziosità della Parola di Dio.
Pensiamo bene: la Parola, cioè il messaggio, cioè ciò che Dio l’Infinito, il Signore nostro, colui che ha fatto il cielo e la terra, colui che ha formato anche noi e ci ha dato la vita, ci vuol dire.
Oh, l’importanza di sapere quello che è giusto, quello che è vero, quello che è profittevole per l’uomo! Quanta confusione fanno gli uomini! Quante opinioni si incrociano! Quante opinioni si urtano! Quale moltitudine di sistemi, di impalcature di pensiero!
Cosa sono le parole degli uomini, cosa sono le loro riflessioni? Oh, quanta povertà! Oh, come cogliamo della verità solo un piccolo aspetto! Come siamo corti di vista! Come non sapremmo veramente né che cosa è la vita, né dove dirigerci, né che cosa dare di significato alle nostre azioni!
Ecco allora il Signore misericordioso che si è manifestato a noi, la chiamiamo la “rivelazione di Dio”: si è svelato a noi. E noi possediamo le vere sue parole, noi le possediamo e sono perciò la nostra grande ricchezza, particolarmente più fortunati dei personaggi che leggevano la Scrittura nell’Antico Testamento. Avete sentito: “Tutto il popolo piangeva nell’ascoltare la legge del Signore” (Ne 8, 9). Noi abbiamo avuto Gesù, che è la grande rivelazione del Padre, la perfetta rivelazione del Padre. “Filippo”, diceva Gesù al suo apostolo durante l’Ultima Cena, “chi vede me, vede il Padre” (Gv 14, 9).
Ecco allora con quale sentimento, prima di tutto di gioia, poi di umiltà, poi di forza, dobbiamo ascoltare la Parola del Vangelo, perché in Gesù ogni Scrittura si è compiuta, cioè in lui abbiamo veramente ciò che il Padre ci aveva promesso in tutti i secoli dell’umanità. In Gesù abbiamo tutto quanto l’uomo poteva desiderare. Nel Vangelo noi troviamo la soluzione a tutti i problemi della nostra vita, a tutti! L’umanità trova la sua luce e la trova ognuna delle nostre anime; troviamo veramente la pace, troviamo la vera spiegazione di tutto.
Oh, come è bello allora leggere e rileggere il Vangelo, farne la nostra meditazione quotidiana! Leggere quelle parole come le ascoltassimo dalla bocca di Gesù, ascoltarle come venissero dette unicamente per noi, le sue benedette parole!
Oh, troppo poco noi strappiamo alle nostre occupazioni quotidiane il tempo per le nostre riflessioni, dico meglio, per il nostro ascolto, perché è lo Spirito Santo che ci parla, è lo Spirito Santo che ci illumina, è lo Spirito Santo che ci riscalda i cuori.
Amiamo sempre di più il Vangelo, stimiamolo sopra ogni altra cosa. E perciò e durante la Messa e nella nostra vita di ogni giorno sia così la nostra attenzione, sia così la nostra venerazione giorno per giorno, finché arriverà la luce piena dell’eternità. Giorno per giorno di fronte agli avvenimenti tristi e di fronte agli avvenimenti lieti troveremo tutto, perché la sua Parola è la sua benedizione per noi.
MESSA ORE 8,30
Siamo invitati dalla Liturgia, oggi in modo speciale, a valutare il grande dono della Parola di Dio e come nella Parola di Dio vi sia la nostra salvezza, poiché la Parola di Dio è Dio stesso che si rivela a noi, Dio stesso che si comunica a noi, Dio stesso che si dona a noi suoi figli, perché viviamo in conformità alla giustizia, cioè che realizziamo in noi veramente le proporzioni adatte a un figlio di Dio, perché un figlio di Dio deve essere in un’altra dimensione, deve essere in un altro sentimento. La sua condotta di vita deve essere totalmente diversa dagli altri.
Abbiamo visto con quanta commozione, attenzione, con quanto desiderio ascoltavano la Parola di Dio coloro che erano tornati dall’esilio di Babilonia e affrontavano la dura realtà di una ricostruzione. Dalla mattina al tramonto ascoltavano la Parola di Dio e pregavano. E’ nella Parola di Dio che hanno avuto allora il coraggio di riprendere, il coraggio di ricostituirsi come popolo di Dio, guidato dal suo Spirito.
Abbiamo ascoltato nella seconda Lettura l’apostolo San Paolo, che ci ricorda la nostra unità. Noi siamo la Chiesa riunita dalla Parola di Dio, siamo Chiesa in quanto la Parola stessa del Signore ci ha fatti, ci sostiene e ci guida. E nel Vangelo abbiamo ascoltato San Luca, che ci assicura della sua grande indagine: “Ho voluto trasmettere a voi, l’ho fatto con un resoconto ordinato, perché siate sicuri della solidità degli insegnamenti che avete ricevuto” (cfr. Lc 1, 3-4). Non trasmettevano, così, delle cose vagamente sentite; era uno studio serio, una collaborazione attenta e diligente alle ispirazioni di Dio che agivano in lui.
E qui il nostro discorso deve particolarmente fermarsi, perché non basta che noi consideriamo la preziosità della Parola di Dio, è necessario che ci mettiamo nelle disposizioni adatte. Molti leggono la Parola di Dio, molti la studiano ma con scarso profitto, anzi tante volte prendono motivo per elevarsi nel loro orgoglio, per essere in mezzo al popolo di Dio più di scandalo che di utilità, perché abusano di questa parola, perché la fanno passare al vaglio della loro testa. E non è la Parola di Dio che si debba adattare a noi: siamo noi che con umiltà dobbiamo raccoglierla e trasmetterla,
per cui, ecco, noi dobbiamo cercare di ascoltare la Parola di Dio prima di tutto con riconoscenza, un sentimento profondo di gratitudine, perché il Signore ci ha fatto il dono preziosissimo di questa sua Parola, particolarmente per mezzo di Gesù.
Un sentimento profondo di gratitudine, che si deve tradurre in un’apertura totale del nostro cuore. Dobbiamo ascoltare la Parola di Dio con umiltà, sapendo che il Signore è la stessa Verità ed è lo stesso Amore. Non solo non si può ingannare, ma non ci può ingannare, perché ci ama, perché è nostro Padre, perché ci guida passo per passo in un straordinaria sapienza. Ascoltare la Parola di Dio con umiltà è fondamentale. Perché gli abitanti di Nazaret non si sono convertiti? Perché hanno avuto in mezzo a loro per trent’anni Gesù e adesso lo hanno ascoltato, hanno sentito da lui che è proprio il Messia. Lo rifiutano, perché va contro i loro schemi mentali, perché va contro quella che era la loro immaginazione del Messia.
Ascoltare la Parola di Dio con umiltà, sempre, guardando nella nostra vita ciò che non va bene, ciò che contrasta con questa Parola del Signore.
Ecco perché il desiderio di umiltà diventa desiderio di purificazione, diventa sforzo perché i nostri peccati, perché le nostre passioni, perché i nostri interessi non ci velino gli occhi. Ascoltare la Parola di Dio con umiltà, tradurla concretamente nella nostra vita. Non lasciarla così chiusa nel Libro Sacro: tradurla nella nostra vita passo per passo, momento per momento, in ogni nostra giornata, nella nostra vita di lavoro, nelle nostre relazioni sociali, in tutto quello che noi diciamo, in tutto quello che noi facciamo, per cui la Parola di Dio dobbiamo ascoltarla con assiduità, da domenica in domenica. La Parola di Dio deve essere sempre di più la riflessione comune della nostra vita: tutti insieme pensare a quello che ci ha detto il Signore e renderlo come norma nostra. Così la Parola di Dio diventa principio di vita; così, abbiamo la sicurezza che veramente non siamo fuori dalla Provvidenza di Dio, perché questa Provvidenza meravigliosa, diciamo “lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa”, guida, sorregge tutta la comunità ecclesiale e guida ognuno. Quando noi siamo davanti alla Parola di Dio, se siamo umili, se abbiamo fede, siamo sicuri che lo Spirito Santo agisce, che lo Spirito Santo fa capire, che lo Spirito Santo dà forza. Noi dobbiamo avere molta confidenza nello Spirito Santo, questa Provvidenza meravigliosa. Dobbiamo avere molta confidenza e sempre di più e con sempre maggior insistenza restare disponibili, perché dobbiamo ripetere le parole di Samuele: “Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”, ecco “ti ascolta!” Butta via tutto: “ti ascolta!” Tacciano gli uomini, tacciano le opinioni degli uomini, tacciano le interpretazioni arbitrarie degli uomini: “Parla, Signore,” tu solo, perché vogliamo ripetergli le parole di San Pietro: “Tu solo hai parole di vita eterna”.
CODICE | 74ASO01332N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 27/01/1974 |
OCCASIONE | Omelia, III Domenica Tempo Ordinario - Anno C - Messa ore 6,30 e 8,30 |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La Parola di Dio |
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