At 3, 13-15. 17-19; Gv 2, 1-5; Lc 24, 35-48
Il senso di questa festa, il suo significato mi pare siano ben espressi nella preghiera ufficiale della Messa, nella preghiera colletta, quando dice: “Esulti, Signore, la tua Chiesa per la rinnovata giovinezza dello spirito”. Ecco, il segreto sta qui: la Chiesa possiede Gesù risorto e il fatto, raccontato nel Vangelo, di Gesù che in persona sta in mezzo a loro si rinnova misteriosamente, ma evidentemente e potentemente nella sua Chiesa. È Cristo che dà la giovinezza. E giovinezza di spirito vuol dire freschezza di sentimento, entusiasmo di azione, fervore d’iniziative.
Il Signore sta in mezzo a noi e ripete la sua parola: “Pace a voi” (Lc 24, 36), la pace sua, cioè quel mirabile equilibrio, che vi deve essere nel cristiano, tra la vita umana e la vita divina, tra le cose del tempo e le realtà eterne. Giovinezza di spirito di ogni anima, giovinezza di spirito della comunità cristiana, della famiglia cristiana. Quando una famiglia vive veramente di lui, è un inno potente che si innalza a Dio, è una testimonianza vigorosa e continua a tutto il mondo. La famiglia cristiana, possedendo Cristo, diventa un inno all’amore di Dio, un inno all’amore umano e soprannaturale dei coniugi, diventa un inno alla vita. Un inno è un trionfo di vita. Ed è per questo che, nella festa nostra delle famiglie, poniamo quell’inno alla vita del tempo e alla vita soprannaturale, che si manifesta meravigliosamente nel sacramento del battesimo. Ecco perché vogliamo innestare nella nostra vita di comunità un sempre maggiore sforzo di cristianesimo, una sempre rinnovata preghiera per le nostre famiglie, perché la famiglia cristiana è la risposta a tutti gli interrogativi, a tutte le problematiche che si agitano in questo mondo. La famiglia cristiana dice al mondo che si odia: “Noi ci vogliamo bene”. Al mondo egoista e afferrato da un istinto incontrollabile di piacere, dice: “Noi viviamo nella pace, anche se abbiamo i nostri sacrifici; anche se i sacrifici sono continui, continua è la nostra pace e la nostra esultanza, perché con noi è Cristo e le cose del tempo sono semi divini di benedizione e di grazia”. La famiglia cristiana dice al mondo: “La nostra vita è una donazione per noi, tra di noi, è una donazione per gli altri”. La famiglia cristiana vive nella comunità, vive nella Parrocchia, vive cioè nella Chiesa e sente il respiro e la forza della Chiesa, sente le ansie della Chiesa, ha un cuore solo con tutti i fratelli che credono e che sperano. Ecco, proprio la famiglia cristiana posta nella fede sente Dio, posta nella speranza ha la certezza di raggiungere la sua perfetta efficienza e il suo scopo essenziale, posta nella carità si sviluppa armoniosamente. È per questo che oggi noi preghiamo, perché la famiglia, tutte le famiglie siano santificate. Le famiglie della nostra Parrocchia sentano che non c’è niente di più sicuro e di più bello che porre Cristo alla base di ogni giornata di vita, non c’è nulla di più sensato e di più forte che vivere della preghiera, vivere della Messa, vivere dell'unione con tutti quelli che amano e credono nel Signore. Ed è in questo fervore che poniamo anche la preghiera nostra viva per questa creatura, che viene battezzata oggi, perché possa essere nella fede, nella speranza e nella carità un fiore scelto per la Chiesa del Signore. Possa essere una promessa sempre realizzata di gioia, possa essere veramente responsabile dei doni, che le vengono fatti, di figlia di Dio, di tempio dello Spirito, di creatura fatta così a immagine del Signore, perchè sempre possa, durante la sua vita, vivere e sentire di Cristo e irradiarlo nel mondo.
CODICE | 79DUO01362A |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 29/04/1979 |
OCCASIONE | Omelia, III Domenica di Pasqua - Anno B - Festa delle famiglie e battesimo |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La famiglia cristiana |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS