13/04/1986 - Omelia III Domenica Pasqua Fidanzamento

Sant’Ilario d’Enza, 13/04/1986
Omelia, III Domenica Tempo Pasqua – Anno C – Fidanzamento

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At 5,27-32. 40-41; Ap 5, 11-14; Gv 21, 1-19.

Anche per noi è la stessa domanda, ripetuta tre volte a significare l’insistenza e l’importanza: “Mi ami tu?”

Tutta la vita cristiana si risolve nella vera carità. Tutto si risolve in un incontro con la persona di Gesù perché dobbiamo accogliere Lui, il nostro Salvatore. Accogliere Lui che ci dona il senso vero dell’esistenza, il senso vero delle cose, che ci dona la forza di saper superare tutte le nostre tentazioni.

Pietro risponde col tremito del cuore. Pietro afferma di amare il Signore e il Signore gli predice il martirio: “Sì, tu vorrai proprio realizzare questo amore con l’offerta della tua vita, con l’aprire le tue braccia sulla croce”.

La gioia è allora una gioia completa: la gioia del realizzare la testimonianza dell’amore; volere che parli la vita e confermi quello che hanno detto le labbra. Sì, è ancora così per noi. Dobbiamo unirci al Signore, proclamargli nella preghiera il nostro amore, ma soprattutto dobbiamo far vedere al Signore che le nostre parole non sono bugiarde, sono parole che veramente si ripetono nei gesti, si ripetono nel sacrificio, si ripetono nelle opere fatte per Lui. Un amore di fatti, un amore di sacrifici, un amore per essere sempre nella libertà della sua legge, nella gioia di Lui che ci ha liberati e ci libera dal peccato e ci dà la forza di vincere ogni tentazione.

Su questo dobbiamo prolungare la nostra riflessione: la sua potenza, la sua misericordia che ci garantisce di superare tutto, di vincere tutto. Non c’è potenza al mondo, non c’è forza demoniaca che possa sopraffare la sua grazia. Il battezzato vive nella certezza e nella gloria di appartenergli, di essere suo, di essere nella sua provvidenza mirabile, nella sua grande tenerezza di fratello e di Salvatore.

Oh, lo slancio del nostro cuore! Oh, la potenza della nostra vita innestata in Lui! Come dobbiamo confidare, come dobbiamo allargare il cuore a una vera pace, ad una vera sicurezza. Allargare e dilatare il nostro cuore perché il Signore è mirabile. La sua potenza la comunica a noi nel mistero del suo dono, nella gloria della sua risurrezione.

Proponiamoci allora un amore vero di riconoscenza e di confidenza. Aborriamo da ogni ipocrisia, da ogni falsità. Poveri noi se dovessimo smentire ciò che quotidianamente diciamo: se smentissimo saremmo veramente estremamente poveri, saremmo senza energia e senza idealità.

A Lui uniamoci per vivere con Lui, per camminare con Lui, per ripetergli sempre: “Signore, noi ti amiamo e se nella vita ci chiederai le prove sapremo dartele con molta serenità e con molta speranza, perché tu solo sei grande, tu solo sei il Signore, tu solo sei l’Altissimo, Gesù Cristo” (cfr. Inno angelico).

CODICE 86DCO01362D
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 13/04/1986
OCCASIONE Omelia, III Domenica Tempo Pasqua – Anno C – Fidanzamento
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
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