09/04/1989 - Omelia III Domenica Pasqua

Sant’Ilario d’Enza, 9/04/1989
Omelia, III Domenica Tempo Pasqua – Anno C

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At 5,27-32. 40-41; Ap 5,11-14; Gv 21,1-19.

Sembrava assente, ma non è mai assente; seguiva i suoi discepoli e li seguiva con il suo amore e con la sua provvidenza.

In quella notte non presero nulla ed erano stanchi. Ma Lui era presente e Lui fece il miracolo e Lui domandò a Pietro l’amore.

Ecco un grande insegnamento che dobbiamo accogliere con tutta l’anima: il Signore è presente! È presente mirabilmente nella sua Chiesa; è presente ora, in questa assemblea liturgica; è presente e provvidente; è presente ed è con il cuore pieno d’amore.

Noi difficilmente abbiamo il cuore pieno di amore, perché troppe volte dobbiamo lottare con l’opposto dell’amore che è l’egoismo, che è il nostro orgoglio, che è la nostra sensualità.

Ecco perché a Gesù presente dobbiamo domandare una comunicazione, una forte comunicazione, dobbiamo domandare che ci doni una partecipazione alla sua vita, una partecipazione al suo amore.

Egli è presente, e nella liturgia – non dobbiamo mai dimenticarlo! – è presente per portare le nostre preghiere al Padre, per unire i nostri sacrifici e le nostre lotte al suo sacrificio, a quel sacrificio che rinnova il Calvario, a quel sacrificio dal quale discende ogni bene. Nell’assemblea liturgica dobbiamo allora intensificare il senso della sua presenza, la gioia della sua presenza, una gioia che vuole affermata anche nella nostra carità, perché è presente per unirci, è presente perché ci possiamo voler bene, è presente perché possiamo dare testimonianza alla sua verità.

Ecco la preziosità della liturgia, la grazia della liturgia: Gesù è sommo sacerdote, è mediatore onnipotente.

Gesù è sacerdote, cioè porta al Padre tutte le nostre miserie, tutti i nostri gemiti, tutte le nostre lodi, tutto l’inno del nostro amore, e purifica e fa propria la nostra preghiera. È sommo sacerdote, è mediatore, perché ci porta quel fiume di grazia che esce dal seno del Padre.

Con quanta gioia dobbiamo allora avere confidenza, avere serenità, avere forza!

Il cristiano non è mai solo; la Chiesa non è mai abbandonata. Il Signore l’accoglie perché l’ha sposata. La Chiesa, sposa di Cristo, deve essere così anche nostra madre: la madre che ci educa, che ci sprona, che ci santifica perché unita a Cristo.

In questa domenica rinnoviamo perciò al Signore la gioia della nostra appartenenza alla Chiesa e guardiamo di essere forti e generosi e di portare tutta la nostra attenzione, tutto il nostro desiderio, tutta la nostra devozione nella messa, perché veramente la celebrazione del mistero eucaristico ci arricchisca ogni domenica, ci sproni e ci renda veri discepoli di Gesù, veri suoi testimoni.

CODICE 89D8O01362N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 9/04/1989
OCCASIONE Omelia, III Domenica Tempo Pasqua – Anno C
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Gesù è sempre presente nella Chiesa e nella liturgia
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