14/03/1982 - Omelia III Domenica Quar

Sant'Ilario d'Enza, 14/03/1982
Omelia, III Domenica di Quaresima - Anno B

Ascolta l'audio

Es 20, 1-17 ; 1 Cor 1, 22-25; Gv 2, 13-25

Omelia Messa ore 6, 30

In questa terza domenica di Quaresima ci viene presentata una verità molto forte: Gesù è il Tempio di Dio, è quel Tempio nel quale noi dobbiamo trovarci, è il Tempio in cui veramente si ha il culto al Padre. I giudei intendevano il discorso di un tempio materiale, ma Gesù parlava di un tempio distrutto, che sarebbe riedificato. Fu distrutto e fu distrutto terribilmente sulla croce, ma il Signore nella sua infinita potenza Lo risuscitò, proprio perché fosse per tutti il luogo vero di lode a Dio, il luogo vero della fraternità dei cristiani.

Il Cuore di Gesù è il Cuore in cui c’è il fonte della sapienza e della santità, nel Cuore di Gesù c’è e arde l’amore infinito, nel Cuore di Gesù ci sono la pace e la riconciliazione per tutti noi.

Effettivamente i pesi della vita, le preoccupazioni, le ansie tenderebbero a frastornarci da quella che è la vera finalità della vita: celebrare la lode di Dio, essere per la sua gloria. Ci interroghiamo con le parole del catechismo: per quale fine Dio ci ha creati? per conoscerlo, amarlo e servirlo. Ecco, il cristiano è in Gesù e con Gesù conosce bene il Padre, con Gesù Lo ama di un amore di figlio, con Gesù Lo serve.

Realizzare allora in questa Quaresima la vera unione con Gesù.

La seconda Lettura ci propone le parole di san Paolo: “Noi predichiamo Cristo crocefisso, scandalo, stoltezza …, ma per coloro che sono chiamati potenza di Dio e sapienza di Dio” (1 Cor 1, 23-24). Ecco, l’essere noi in Gesù dev’essere la vera nostra sapienza. Se ci scandalizzassimo, se ci meravigliassimo della croce, delle nostre croci, non capiremmo che il cristiano deve unire le sue pene a quelle di Gesù; così si può abitare bene in questo Tempio, così si può veramente comprendere come Dio ha amato il mondo, perché ci ha dato Lui, Gesù, il Tempio vero di Dio.

Perciò, la nostra Quaresima dev’essere un itinerario, un cammino per conoscere di più Gesù, un cammino per unirci di più a Lui, un cammino per abitare pienamente in Lui. Dobbiamo essere perciò più attenti alla preghiera, più fervorosi nella nostra preghiera, dando alla preghiera il primo posto, assolutamente il primo, senza lasciarci prendere da tutte le cose che ogni giornata inventa, più pazienti nell’esercizio della virtù di ogni giorno, più pazienti nelle nostre difficoltà e nelle nostre tribolazioni. Proprio perchè, secondo la prima Lettura, i Comandamenti ci devono stare sempre davanti e sempre dobbiamo meditare come il nostro servizio è il servizio della volontà di Dio, è il servizio di obbedire a Dio in tutto.

Impegniamoci dunque per questa nostra generosa e forte adesione; impegniamoci, per noi e anche per gli altri, perché la carità va estesa.

Oggi facciamo la giornata delle missioni delle nostra Diocesi per il Madagascar e per il Brasile; dobbiamo pregare e raccogliamo le offerte per questo: l’impegno della nostra Diocesi, l’impegno dei nostri sacerdoti che sono andati missionari sotto l’impegno e la guida del nostro Vescovo; una carità dunque che si estende, perché tutti gli uomini trovino il loro posto nel magnifico tempio del Cuore di Gesù.

Omelia messa ore 8, 30

Siamo invitati a pregare e a dare il nostro contributo per le missioni, che direttamente gestisce la nostra Diocesi in Madagascar, India e Brasile.

Il tema lo dobbiamo sentire profondamente, meditando su questa pagina del Vangelo. Questa pagina parla di un tempio che è più sacro del tempio materiale, il tempio dell’uomo. Ogni uomo può essere tempio di Dio, tempio di Dio sacro e grande. Ma chi ci ha resi così se non Gesù, Gesù che annunciava il grande prodigio della sua resurrezione? “Distruggete questo tempio” (Gv 2, 19) e lo distrussero, lo distrussero accanendosi come carnefici attorno a quel corpo nato da Maria Vergine. Lo distrussero, dopo averlo così picchiato e ferito. Il Signore Gesù ha dato il suo corpo per noi. Guardatelo, là in quella notte, preso a schiaffi dai soldati, denigrato e offeso, porgere il suo corpo ai flagelli, la sua testa adorabile alla corona di spine. Guardatelo là sulla croce, quando non rimane altro che agonia e tormento. E muore il Tempio distrutto e finiscono di distruggerlo, aprendogli il cuore con il colpo di lancia. Ma il Signore verificò la sua profezia: dopo tre giorni resusciterò. E il suo corpo, tempio vivo della divinità, risplendette in tutta la sua gloria, in tutta la manifestazione mirabile del suo amore. Ed è in questo Tempio che noi siamo accolti, ed è in questo Tempio che noi realizziamo la nostra fraternità, che noi realizziamo la nostra dignità. E’ in questo Tempio che anche noi diventiamo i veri templi di Dio.

Oh sì, ogni cristiano con il Battesimo diventa un tabernacolo. E allora ritornano le parole dell’apostolo san Paolo: “Non distruggete il tempio di Dio che è in voi” (1 Cor 3, 16-17), non distruggete, non profanate, “non rattristate lo Spirito che è in voi” (Ef 4, 30).

La Quaresima ci vuole educare a questa grande verità, perché, purtroppo, ciò che sappiamo non viene sempre tradotto, non sempre viene considerato e mantenuto. Nel tempio di Gerusalemme c’erano delle cose che non andavano e “Gesù, fatta una sferza, scacciò fuori dal tempio” (cfr. Gv 2, 15).

Pensiamo che cosa non vuole il Signore nel tabernacolo del nostro cuore. Quanti pensieri contro la carità! Quanti pensieri di orgoglio, di sensualità! Quanti pensieri di giudizio cattivo! Quanti pensieri di impazienza! Quanto il nostro cuore ha bisogno di purificazione!

La Quaresima è purificazione, ci invita a questa purificazione interiore, a questo dinamismo di vita, per cui il nostro cuore deve prendere in pieno la parola di Gesù, quella parola che dice: “Non fate della casa del Padre un luogo di mercato” (Gv 2, 16). Oh sì, proprio di mercato, perché cerchiamo nei nostri pensieri profani o cattivi una specie di guadagno, andiamo a cercare una forma di consolazione in ciò che è triste, in ciò che è rifiutato.

L’anima nostra deve diventare sempre più santa, sempre più fervida, sempre più a somiglianza di Gesù. Guardiamo a Gesù, ai suoi pensieri, ai suoi sentimenti, ai suoi affetti e il nostro cuore diventi simile al suo. Ci hanno insegnato ed è molto bella la preghiera: “O Cuore di Gesù, rendi il mio cuore simile al tuo”. Ecco, tanto più è tempio, tanto più è sacrario, tanto più è il Santo dei Santi, quanto più ci assomigliamo a Gesù.

La Quaresima non è solo, e sarebbe ipocrisia se fosse solo un gesto e un rito esterno: la Quaresima è vera purificazione del cuore. E’ lì dove noi dobbiamo osservare tutti i comandamenti: prima Lettura; è lì dove noi dobbiamo conformarci, rifiutando il piacere cattivo, conformarci a Cristo crocefisso: seconda Lettura; è qui dove noi dobbiamo intraprendere quel cammino di amore, perché l’amore l’abbiamo ricevuto in pienezza, l’amore di Dio che ha dato il suo Figlio unigenito: acclamazione al Vangelo.

Tutto allora nella Liturgia di oggi ci parla di interiorità, ci parla di rinnovazione, ci parla di costruire nella fede, nella speranza, nella carità il vero nostro tempio, il vero nostro capolavoro.

CODICE 82CDQ01342N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 14/03/1982
OCCASIONE Omelia, III Domenica di Quaresima - Anno B
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il tempio di Dio
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS