Gn 3, 9-15. 20; Ef 1, 3-6. 11-12; Lc 1, 26-38
“Benedetto sia Dio, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale” (*Ef 1, 3). Queste parole di san Paolo significano molto bene questa festa: è un’ esultanza, una lode a Dio, perché ha compiuto un miracolo, ha fatto sorgere da un’umanità peccatrice una creatura eletta, meravigliosa.
Noi celebriamo questo miracolo e ci uniamo nella lode a tutta la Chiesa. Sì, veramente il Signore ci ha preparato in Maria Vergine la Madre, il modello, lo specchio. In Lei ci dobbiamo guardare e il nostro sguardo è uno sguardo di serena fiducia. Dunque, è possibile anche per noi una grazia, è possibile anche per noi un’armonia di vita; è possibile ed è a bene di tutta l’umanità vincere il peccato, gioire nella grazia, crescere in questa grazia, perché la grazia è partecipazione dell’amore di Dio. E’ Dio che viene a noi e ci chiama col nome di figli, perché “fin dalla creazione del mondo, dice sempre l’apostolo, Egli ci ha predestinati per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità” (*Ef 1, 4).
La vocazione del cristiano è vocazione di pienezza, è vocazione di amore, è partecipazione a Dio, alla sua carità, è corrispondere a Dio con la dedizione di figli, è, nell’amare Lui, coinvolgere tutti nell’amore.
Questa festa allora ci ricorda la grandezza dei figli di Dio, che diventano così, in pienezza, come il Signore li aveva pensati, figli di Dio. Figli di Dio! E la via è resa facile, è resa bella, è resa corta, perché in Maria ci ha donato una Madre, in Maria ci ha donato un ausilio prezioso, in Maria ci ha donato la speranza, la speranza che, nonostante le nostre miserie, le nostre contraddizioni, le nostre forme svariate di egoismo, possiamo raggiungere la nostra vocazione, in una pienezza di umanità, in una pienezza di spirito di figli in adozione a Gesù.
Ecco, figli nel Figlio, figli perché Gesù ci ha uniti a sé e ci ha dato una partecipazione piena al suo mistero di amore e di redenzione.
Ed è in questa cornice che capiamo ancora di più il matrimonio cristiano; lo capiamo, come serena collaborazione all’amore di Dio. Gli sposi, coscientemente, responsabilmente, vanno davanti al Signore e gli dicono: - Signore, noi siamo pronti perché ci amiamo, pronti perché abbiamo il cuore che ci hai donato Tu, un cuore che vuole capire la tua volontà e vuole seguirti. Signore, siamo pronti per la tua missione, per la missione che ci dai. Tu ci hai scelti in Cristo, Tu ci mandi in Cristo.
Il matrimonio è una missione, è un ministero, è proprio in questo una grande opera. Gli sposi sanno bene che la vita presenta tutto quello che nella norma è dato agli uomini quaggiù, ma gli sposi sanno che hanno vicino Cristo, sanno che nella sua grazia tutto è possibile, sanno le parole dell’angelo Gabriele: “A Dio niente è impossibile”. E perciò sono pieni di speranza, pieni di ardore e vogliono costruire nella santità.
Ed è proprio questo che noi auguriamo loro: una pienezza di fede, una fede viva, operante, una fede che non occupa solo alcuni gesti, una fede che è il terreno sul quale fiorirà tutta la loro esistenza. Noi vi auguriamo questa fede grande, questa fede che permette a Dio di creare le sue meraviglie, una fede grande, una fede che vi guidi e vi educhi sempre di più ad amare, a crescere nell’amore. E’ qui dove gli sposi raggiungono il loro capolavoro: amare tanto Dio, che amandosi tra di loro amino Dio, che donandosi l’uno all’altro trovino il capolavoro della loro vita cristiana, che amandosi realizzino pienamente il modello che devono avere davanti, Cristo Signore.
Noi auguriamo loro una generosità che non conosca limiti, una generosità così come il Vangelo ci presenta in Maria il modello. Maria Vergine si presenta a noi nell’Annunciazione: il suo sì, la sua disponibilità, la sua serena offerta al piano di Dio, alla misericordia di Dio per l’umanità.
Siate generosi, siate generosi sempre, siate generosi oltre ogni misura e siate generosi nella Chiesa e con la Chiesa. Sentite che il matrimonio non è qualche cosa che vi chiude, è qualche cosa che vi apre, che il vostro matrimonio deve essere a lode di Dio e continuamente a bene della Chiesa. Vivete da figli di Dio e per questo vivete da membri della Chiesa, come Maria, disposti a collaborare alla redenzione, a tutto il piano che Dio ha preparato per la salvezza.
Noi vi auguriamo così la vera gioia, la gioia di una grandezza realizzata pur nell’umiltà di ogni giorno, la gioia di essere nel Signore e di essere a disposizione del Signore e di vivere serenamente nella Chiesa con tutta la forza e tutta la disponibilità, che lo Spirito Santo giorno per giorno vi suggerirà.
E tutti quelli che vi vogliono bene, qui presenti, si uniscono nella preghiera, in una invocazione forte e grande, perché non manchi mai in ogni ora della vostra esistenza la parola del Signore: “Io sono con voi” (*Mt 28, 20). Il Signore è con voi e in questa gioia si maturerà tutta la vostra missione e tutta la vostra donazione.
CODICE | 80N7O01311E |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 08/12/1980 |
OCCASIONE | Omelia, Lunedì Solennità Immacolata Concezione - Matrimonio |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Immacolata |
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