Gn 3, 9-15. 20; Ef 1, 3-6. 11-12; Lc 1, 26-38
OMELIA ORE 6, 30
Celebriamo con vera devozione questa festa della Madonna, una grande festa, una grande gioia: noi celebriamo in lei il mistero dell’amore di Dio e della sua salvezza, perché la nostra salvezza è proprio incominciata così. È incominciata quando Dio ha preparato quel luogo, quel tempo, perché potesse diventare il punto di incontro tra l’umanità e lui, mirabile punto d’incontro. Dopo tanti secoli di divisione e di ribellione (?), in Maria si è incontrato l’uomo con il suo Signore, in Maria ha preso umana forma il Verbo infinito di Dio. Ecco perché oggi celebriamo questo inizio meraviglioso che tutte le generazioni hanno aspettato. Che cosa vuol dire Immacolata Concezione? Vuol dire che il Signore l’ha preservata da ogni peccato in vista dei meriti di Cristo, l’ha preservata da ogni ombra, da ogni macchia di peccato, l’ha resa fulgida di tutti i suoi doni! Dirà l’angelo: “Piena di grazia” (Lc 1, 28). Ammiriamo dunque in Maria questo prodigio di santità, ammiriamo in lei che ha corrisposto in una maniera assolutamente meravigliosa all’iniziativa di Dio, ammiriamo una virtù così bella e impegniamoci anche noi, a valutare bene fino in fondo tutte le cose. Impariamo a valutare ciò che vale di più nella vita e ciò che vale di meno, ciò che non vale affatto, ciò che degrada. Ci impegneremo ad avere sempre lo spirito di fede, guardando le cose come le vede Dio. Impariamo a valutare la grazia, che vale di più il più piccolo grado di grazia che tutti i tesori del mondo, impariamo ad accrescere la grazia in noi, attraverso la nostra preghiera, attraverso l’uso devoto e frequente dei sacramenti, attraverso, in modo speciale, una vera devozione alla Madonna, perché è nell’ordine della nostra devozione, che noi cresceremo nella nostra vita cristiana. Dobbiamo essere molto devoti della Madonna, a lei dobbiamo ricorrere, lei dobbiamo pregare, a lei dobbiamo porci con umiltà. Le grandi feste della Madonna, devono rinsaldare in noi questa devozione, perchè sia veramente efficace, e sia espressa bene e sia espressa frequentemente, perché ogni giorno ci sia la preghiera d’invocazione alla Madonna, ogni giorno, possibilmente, ci sia la recita del nostro rosario. Amiamo la Madonna perché Dio ce l’ha data come aiuto, amiamo la Madonna perché Dio ce l’ha data come il vero sostegno, amiamo la Madonna perché lei ci ama e lei ci vuol guidare, ci vuole arricchire della partecipazione di tutti i beni che ha ricevuto dal Signore.
OMELIA ORE 8,30
La festa dell’Immacolata Concezione ci fa vedere in Maria il capolavoro di bellezza, che ha creato il Signore per la salvezza e la gioia di tutti. Maria è al centro del piano di salvezza del Signore.
Lo ricorda la prima Lettura, quando si dice che l’annuncio della salvezza è legato alla presenza di una donna, di lei.
Ci dice san Paolo nella seconda Lettura che in questo magnifico piano, per cui “Dio ci ha scelti prima della creazione per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità” (Ef 1, 4), ci dice che è tutto un mondo di santità che Dio si aspetta da noi, perché “Ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo” (ib. 5). Ecco allora che Maria ci ha dato Gesù, è per mezzo suo che allora “abbiamo ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo” (ib. 3), è lei la “piena di grazia” (Lc 1, 28) che ha con sé il Signore, “la benedetta fra tutte le donne” (Lc 1, 42). È un motivo dunque di consolazione, di profondo conforto, di grande fiducia pensare alla Madonna, pensare che il Signore ce l’ha donata così e, per donarcela così, ha profuso la sua meravigliosa sapienza, ha adoperato la sua grande onnipotenza. Il Signore ha voluto proprio che noi fossimo ricchi, perché abbiamo Maria, perché Maria ci porta Gesù.
Rallegriamoci dunque e ribadiamo il nostro proposito di una devozione forte, di una devozione viva, di una devozione illuminata alla Vergine Santissima. Sia questa grande festa un motivo di crescita, di sviluppo della nostra spiritualità mariana, domandando alla Madonna la grazia di vivere proprio degnamente come figli adottivi, di sentire sempre di più come la nostra vita deve essere conforme alla volontà di Dio, per essere noi “a lode della sua gloria, noi che speriamo nel Cristo” (ib. 12). Noi sappiamo che questo fiore meraviglioso, che oggi contempliamo preservato da ogni macchia, adornato di ogni grazia, non avrà una vita facile: è stata una vita difficile quella della Madonna, sembrava che nascendo senza peccato, che nascendo così prediletta da Dio, non dovesse incontrare le sofferenze e le miserie di questa vita. La Madonna ha avuto una vita difficile, ma ha avuto una vita di profonda fede, di profondo senso di umiltà. La Madonna non ha mai voluto, non ha mai domandato un privilegio, la Madonna ha servito. Ecco perché noi comprendiamo come essere devoti della Madonna non è domandare delle dolcezze o dei privilegi spirituali, non è chiuderci in una devozione che ci preserva da tutto il resto. Essere devoti della Madonna è come lei vivere di fede, accettare volentieri quanto il Signore dispone da noi, dare testimonianza al Signore attraverso la nostra lotta, attraverso le nostre tribolazioni. Essere devoti della Madonna non è chiuderci in noi stessi, ma è aprirsi a tutti i problemi del mondo, a tutte le ansie del mondo, è realizzare attraverso la nostra devozione ancora meglio il nostro dovere, con ancora più forza.
La professione di fede, che viene svolta da un gruppo questa mattina, indica esattamente questo: l’impegno a vivere di fede, l’impegno a domandare quotidianamente alla Madonna l’aiuto per vivere di fede, per testimoniare la fede, per essere generosi fino alla sommità. Una generosità dunque, un impegno più grande, un servizio più umile. Questo è ciò che noi auguriamo al gruppo che fa la professione di fede: una testimonianza di servizio umile, una testimonianza di opere, una testimonianza di lavoro, una testimonianza di apertura e di generosità. E’ questo ciò che noi invochiamo per loro, perché anche da questa festa tutta la comunità parrocchiale prenda motivo nuovo di generosità, motivo nuovo di opere veramente grandi e veramente continue. E c’è un altro motivo di consolazione oggi, che vi comunico con piacere: in una sua recente lettera, suor Lucia, suor Lucia di Fatima cui è apparsa la Madonna, ci ha mandato l’assicurazione della sua preghiera per la nostra comunità.
Nella sua lettera dice: “Nelle nostre povere preghiere non dimentichiamo le persone, che si sono raccomandate a noi, e il loro apostolato. Confidiamo che la Madonna le aiuterà con la sua materna protezione”. È veramente un motivo di conforto, sapendo come quest’anima è in comunicazione continua con la Madonna e perciò le sue preghiere sono veramente preziose per la nostra comunità, veramente grandi, veramente continue e noi ci aspettiamo le grazie da questa preghiera, da questa intercessione presso la Madonna. Sia dunque una grande generosità quella che è il frutto di questa giornata: professione di fede, festa dell’Azione Cattolica, impegno generoso di tutti, perché si costruisca sempre di più e sempre meglio la nostra comunità parrocchiale.
CODICE | 73N7O01310G |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 08/12/1973 |
OCCASIONE | Omelia, Solennità Immacolata Concezione - Messa ore 6, 30 e 8, 30 Professione di fede, Lettera di suor Lucia di Fatima, festa Azione Cattolica |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Immacolata |
ARGOMENTI | Immacolata |
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