08/12/1975 - Omelia Immacolata ore 6.30 ore 8.15 e ore 11 Matrimonio

Sant'Ilario d'Enza, 08/12/1975
Omelia, Lunedì II settimana Tempo Avvento, Solennità Immacolata Concezione - Messa ore 6, 30, 8, 30 e 11 Matrimonio

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meSSa ore 6, 30

Perché celebriamo il grande miracolo che ha fatto Dio, esentando dal peccato originale la Beata Vergine? L’ha esentata dal peccato nel suo grande amore, l’ha esentata dal peccato perché potesse avvenire la nostra salvezza, perché Gesù potesse prendere da lei la nostra carne e in quella carne potesse offrire il sacrificio sulla croce, il sacrificio per la redenzione del mondo.

È dunque in un grande atto d’amore che Dio ha fatto questo. Noi ci rallegriamo con la Beata Vergine, perché il Signore ha voluto fare di lei il capolavoro delle sue mani, il capolavoro della sua misericordia. Non è che la Beata Vergine sia esclusa dalla redenzione di Gesù, anzi, più di tutti ella ha goduto di questa redenzione, perché è in vista dei meriti di Gesù che in lei è avvenuto questo prodigio di grazie: è stata redenta preventivamente. Noi siamo stati redenti perché presi su dal fango del peccato, lei è stato redenta perché Dio le ha impedito di cadere nel fango.

Ecco perché, mentre celebriamo la grande santità della Madonna, celebriamo ancora, e la nostra celebrazione vuol essere un grande inno di ringraziamento, celebriamo, dico, la misericordia di Dio. Celebriamo allora come Dio non vuole il peccato, come Dio gradisce l’uomo nella proporzione in cui l’uomo sta lontano da ogni macchia di peccato.

Ecco perché oggi ricordiamo, con una pagina magnifica di san Paolo, ricordiamo come “tutti siamo predestinati ad essere santi ed immacolati nella carità” (Ef 1, 4), come Dio vuole dai suoi figli un’autentica santità, come noi non ci dobbiamo accontentare di evitare le colpe più gravi, ma come ognuno di noi deve tendere a questa perfezione, come ognuno di noi deve migliorare se stesso, deve impegnarsi ad essere sempre più attento, sempre più fervoroso nella propria vita cristiana.

Questa nostra salita, questo nostro impegno, che deve durare per tutto il corso della nostra vita, ha delle vere grazie, dei veri sostegni. E il primo di tutti i sostegni è proprio il Signore Gesù, che ci ha uniti a lui nella figliolanza adottiva, che ci ha uniti a lui nel mistero del suo amore, ci ha fatto suoi fratelli, ci ha fatto così uniti a lui, il Corpo Mistico, da formare con lui un’unica cosa. E facendoci figli di Dio, ci ha uniti anche alla sua figliolanza alla Beata Vergine.

Quella che noi celebriamo oggi così Santa, così Immacolata è veramente Madre nostra, è Madre di ognuno di noi, è per noi.

Ecco, vorrei che soprattutto su questo meditassimo: Gesù è per noi, anche la Beata Vergine è per noi e tutto perché attuiamo questa volontà del Padre nostro, perché diamo alla nostra vita una spinta grande di bene, perché noi non ci fermiamo ad essere mediocri, ma insistiamo per una santificazione vera, quella santificazione che si realizza nella preghiera, che si realizza nella bontà, che si realizza in quelle opere buone, che ci costano anche e che dobbiamo fare ogni giorno.

Vocazione allora alla santità con Gesù e con Maria.

La Beata Vergine ci indica quali sono i veri valori, ascoltiamo particolarmente oggi il suo insegnamento, doniamoci sempre di più al bene, perché come lei, ecco tornano le parole dell’apostolo, “siamo stati fatti anche eredi”, ma eredi di che cosa? Eredi della sua gloria, perché il momento del tempo, che è sempre momento di tribolazione, diventi momento di pace e di gloria.

MESSA ORE 8, 30

Il senso di questa grande festa è dato magnificamente dall’antifona d’Introito della Messa; è Maria che parla e dice: “Esulto e gioisco nel Signore, l’anima mia si allieta nel mio Dio, perché mi ha rivestito di vesti di salvezza, di un manto di santità mi ha ricoperto, come di gioielli si adorna la sposa” (Is 61, 10).

Oggi celebriamo il grande miracolo che ha fatto Dio, quando ha esentato Maria dalla pena del peccato originale. Noi celebriamo questo miracolo di amore, noi celebriamo questo miracolo di santità e tutta la Liturgia ci giuda in questa riflessione.

Avete sentito, la prima Lettura ci riporta ad un momento di tristezza, un momento di tragedia che preludiava ad infinite altre tragedie. Il mistero del peccato, di un’umanità ribelle, di un’umanità contro Dio, fuori dalla sua legge e dalla sua grazia. Un raggio solo di speranza: il preannuncio che dà Dio nell’atto stesso della condanna, il preannuncio che dà di questa donna singolare: “Ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gen 3, 15), “ti schiaccerà la testa”.

Nella seconda Lettura c’è la visione della nuova umanità. Ecco, in Maria comincia la Chiesa, comincia un nuovo popolo; in Maria comincia un’altra storia, quella, la prima, era la storia del dolore e della morte, la seconda sarà la storia della salvezza, della resurrezione e della gloria. San Paolo ci ricorda questo meraviglioso piano di Dio, questa benedizione che noi abbiamo ricevuto in Cristo, perché “in lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità” (Ef 1, 4).

Maria, l’inizio del popolo nuovo, Maria è l’esemplare, Maria è il tipo al quale tutti i credenti e tutti i salvati si devono conformare, perché lei si è conformata al Figlio suo, perché lei è stata l’immagine più fedele di Gesù.

Noi comprendiamo allora la nostra esaltazione di Maria: non solo non la stacchiamo da Gesù, ma ci uniamo a lei, perché lei con sicurezza e con forza in una maniera meravigliosa, in una maniera di grande affetto materno ci unisce a Gesù. È Gesù la nostra salvezza, è Gesù la grande manifestazione della misericordia di Dio.

Noi esaltiamo la Madonna, perché la Madonna ci porta ad essere più coerenti e più forti nel nuovo piano di salvezza. Il piano di salvezza è un piano di carità, è un piano di grazia proprio perché Dio ci ama. Dio ama tutti, Dio ama anche i peccatori e li chiama a penitenza. Dio ci ha presentato nella Madonna il vero specchio di ogni virtù. I giusti guardano a lei, i peccatori sanno che in lei c’è un rifugio, tutti imparano a dire di sì a Dio, come ha detto di sì lei, che, se è stata preservata da ogni macchia, ha corrisposto in una maniera ineffabile al piano di Dio.

La pagina dell’Annunciazione, che ci viene ripetuta, ci viene posta proprio così, perché lei ha detto di sì e tutta la santità sta nel dire di sì, cioè nell’amore a Dio. La santità non ha le sue manifestazioni essenziali nelle opere, nei miracoli, nelle cose prodigiose: la santità è per tutti, la santità non è un’eccezione, deve essere una regola. Ci ha eletti per essere santi e la regola è questa: che ogni uomo faccia con amore e con gioia la volontà di Dio.

Ecco che cosa chiediamo in questo giorno dell’Immacolata: noi chiediamo di imitare la Madonna nel fare la volontà di Dio, secondo che ognuno di noi viene a conoscerla, nella purificazione della nostra coscienza, perché la nostra coscienza non dica il falso, nella serenità delle nostre opere, nella nostra carità comune.

È dalla Madonna dunque che dobbiamo imparare ad amare Dio, è da lei che noi domandiamo protezione e salvezza. E ricordiamolo, ricordiamolo con forza: Maria è grande perché è stata senza peccato ed essendo senza peccato ha fatto le opere di Dio con perfezione. Ognuno di noi l’applichi a se stesso, ognuno di noi è grande in quanto si purifica, sta lontano dal peccato, da ogni forma di peccato e aderisce strettamente a quanto vuole il Signore, facendo le opere del Signore.

L’Immacolata Concezione, se è festa di gioia, non deve semplicemente lasciare in noi un ricordo di esultanza, deve lasciare in noi una grande spinta di bene. Siamo chiamati ad operare nel regno di Dio, siamo chiamati a fare del bene, a fare del bene non come pare a noi, il bene non è un’avventura personale, siamo chiamati a fare del bene in quanto facciamo la volontà di Dio. E la volontà di Dio ci è manifesta nei suoi Comandamenti, ci è manifesta nelle parole che troviamo così grandi nella Sacra Scrittura, nelle parole che la Chiesa, che continua l’opera di Maria e si gloria di avere in Maria la sua Madre, ecco, dona a noi.

Vivere così, generosamente nella Chiesa, vivere con la Chiesa, vivere attraverso la Chiesa l’esperienza meravigliosa che ha fatto Maria. Maria, membro eminente della Chiesa, è nostro modello: guardiamo a lei e invochiamo sempre lei, è la nostra difesa.

MESSA ORE 11

Perché l’augurio non sia una vana parola, una parola che si pronuncia così e poi sfugge, l’augurio che noi vi diciamo, che noi vi invochiamo dal Signore, quest’augurio vuol partire proprio dalla Parola di Dio che abbiamo letto, da questa realtà grande che è Dio Signore che ci rivolge la Parola, perché la nostra vita sia piena e sia benedetta.

Avete sentito: oggi festa dell’Immacolata Concezione ricordiamo come Maria è stata scelta dal Signore, per essere la Madre del Redentore, scelta da lui per una grande, meravigliosa storia di salvezza.

Dio ha avuto pietà della nostra umanità e ci ha dato il modo di salvarci; da che cosa salvarci? Salvarci da tutta la cattiveria, da tutta quell’atmosfera di male che è venuta col peccato, perché è dal peccato che è venuto il dolore, che è venuta la morte. Nel piano di Dio non c’era né dolore, né morte; nel piano di Dio c’era un’umanità veramente contenta e felice: un’umanità contenta perché era nell’equilibrio, felice perché abbondava di ogni mezzo.

Ora, l’annuncio della salvezza voleva dire questo: tu, Maria, sei piena di grazia, il Signore è con te, ecco, da te deve nascere un’umanità nuova, da te deve nascere una nuova realtà. L’uomo deve sapere superare le difficoltà della vita, invocando il suo Dio, accettando il suo Salvatore.

Ecco che cosa vorrei augurarvi: che il vostro amore, che oggi consacrate a Dio, ecco, segni proprio una vostra grande grazia. La grazia di volersi bene è quando si vive d’accordo, quando ci si capisce, quando si va l’uno incontro all’altro. La grazia di capirsi in tutti i giorni della vita; la grazia di potere essere insieme, sempre, in ogni circostanza, in ogni situazione, di essere insieme, di essere insieme nell’anima, nella intenzione, nella generosità vicendevole, sapendosi sopportare nei propri difetti, sapendosi aiutare.

Ecco, vi auguro che questo vostro amore sia sempre così, proprio perché posto nella via della salvezza che è la via del Signore, proprio perchè Dio rende stabili e grandi le cose che sono messe in lui, perché Dio vuole che noi siamo contenti, perché la via del bene è sempre la via della felicità, la via del male, al contrario di ogni apparenza, è una via di infelicità.

Vi auguriamo la felicità augurandovi il bene, augurandovi tutto il bene, augurandovi dal Signore ogni assistenza e ogni grazia.

CODICE 75N7O01311N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 08/12/1975
OCCASIONE Omelia, Lunedì II settimana Tempo Avvento, Solennità Immacolata Concezione - Messa ore 6, 30, 8, 30 e 11 Matrimonio
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Immacolata per la nostra salvezza
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