18/12/1988 - Omelia IV Domenica Avv

Sant’Ilario d’Enza, 18/12/1988
Omelia, IV Domenica Tempo Avvento – Anno C

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Mic 5,1-4; Eb 10,5-10; Lc 1, 39-48.

In questa domenica che precede il Natale noi dobbiamo fissare la nostra contemplazione, la nostra ammirazione su Maria Vergine, la Madre del Signore.

È proprio Lei, che attese con ineffabile amore Gesù, che deve intercedere anche per noi perchè accendiamo nel nostro cuore l’entusiasmo, perchè con amore prepariamo tutto il nostro cuore, un amore forte, vivo, un amore generoso. Che non ci succeda di aspettare con indifferenza, con passività, con scarso amore il nostro Signore!

Il mistero dell’Incarnazione è un mistero di totale amore. Di amore del Padre, che dona a noi il suo unico Figlio e lo sottomette alla sofferenza e lo predestina alla croce; di amore di Gesù che viene a cercarci, Buon Pastore che ama le sue pecore e, addirittura, le più ribelli, le più cattive sono ancora di più da Lui cercate: se le prende sulle spalle e le conduce fino all’ovile. Infine, l’ineffabile amore di Maria, che veramente ha saputo presentare un’umanità vera, un’umanità forte, la sua umanità, perchè ha tenuto nel suo grembo Gesù e gli ha dato tutta se stessa. Conscia della sua piccolezza, conscia della sua oscura presenza, ecco che si abbandona e si abbandona totalmente e Dio la fa grande, e Dio la fa sublime, e Dio la rende la nuova arca della alleanza.

Il vangelo di oggi ce la presenta quando porta Gesù a Giovanni Battista e alla famiglia di Zaccaria; porta Gesù e inneggia alla misericordia del Padre.

Questo mistero d’amore deve occuparci totalmente, deve occuparci fino in fondo al cuore, ci deve far abbandonare tutte le nostre miserie morali, le nostre miserie che sono il nostro egoismo, che sono il nostro orgoglio, che sono l’eccessivo entusiasmo per delle cose che non valgono.

Dobbiamo imparare la gerarchia dei valori; dobbiamo imparare a dare il vero valore alle cose, il vero valore alla preghiera, il vero valore alla liturgia, il vero valore all’esercizio delle virtù quotidiane dell’umiltà, della generosità, della carità.

Oh, dobbiamo diventare tanto simili alla Madonna! E dobbiamo procurare di avere sempre, e in tutto, davanti ai nostri occhi il suo esempio mirabile.

Com’è stata generosa: ha detto di sì a Dio! Com’è stata generosa: ha detto di sì nonostante i suoi problemi! Ha detto di sì alla carità verso Elisabetta! Ha detto sempre sì, con tanta carità, con tanta umiltà, con tanto fervore.

Oh, impariamo dalla Madonna che è proprio attraverso la umiltà e la carità che ci possiamo preparare al Natale. Questa settimana sia una settimana veramente fervida, impegnata, totalmente donata al Signore e tutta la nostra vita sia un inno di ringraziamento, un inno di lode, una supplica di amore.

Impariamo a seguire Maria e il Natale sarà veramente un avvenimento per le nostre anime, un avvenimento magnifico, un avvenimento di salvezza, un avvenimento di gioia.

CODICE 88NHO01313N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 18/12/1988
OCCASIONE Omelia, IV Domenica Tempo Avvento – Anno C
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Contemplare l’amore del Padre, di Gesù e di Maria
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