01/02/1981 - Omelia IV Domenica Ord Matrimonio ore 11

Sof 2, 3; 3, 12-13; 1 Cor 1, 26-31; Mt 5, 1-12

La pagina di Vangelo che abbiamo letto è l’annuncio della gioia cristiana, l’annuncio della vera gioia del Signore. Che cosa possiamo augurare di meglio agli sposi se non questa vita vissuta nel Vangelo, se non questa gioia della buona coscienza che si afferma, che supera le difficoltà della vita, questa gioia profonda che è la Parola del Signore che ha trovato accoglimento, che ha trovato adesione, che ha trovato un pieno svolgimento. Noi vi auguriamo in Gesù ogni bene, proprio perché vi auguriamo questo Vangelo vissuto. Il Vangelo è la Parola di Dio che non tramonta mai. Lo ha detto il Signore “Chi ascolta le mie parole e le mette in pratica è simile a un uomo che ha costruito la sua casa sulla roccia” (Mt 7, 24). Possono venire le tempeste, ma la casa resta solida.

Vivete la Parola di Dio, sentite che essere cristiani non è ridursi a qualche gesto rituale. I riti esprimono qualche cosa, ma devono essere accompagnati da tutta un’esistenza fervidamente evangelica come in Gesù . Noi vi auguriamo ogni bene augurandovi perciò il Signore, così, vissuto ogni giorno, amato ogni giorno, il Signore che si accompagna a voi, che benedice oggi il vostro amore, che vi dà la garanzia per il domani.

Siate sereni e siate forti in ogni circostanza perché il Signore oggi vi benedice, si accompagna a voi. Il Signore è garante del vostro amore: se voi lo conservate in Lui, diventerà la grande gioia della vita, la grande sicurezza della vita, perché è nel volersi bene in Lui la sorgente di tutto. Se due sposi si vogliono bene, superano tutto. Se due sposi si vogliono bene, adempiono fino in fondo la loro missione. Se due sposi si vogliono così bene nel Signore, sono aperti a tutte le cose buone e belle attorno a loro.

Noi vi auguriamo perciò di essere così disponibili ad ogni grazia di Dio e che il vostro matrimonio segni un passo forte e grande della vostra spiritualità, che proseguirete sempre nel nome di Dio.