31/01/1988 - Omelia IV Domenica Ord S.G.Bosco

Sant’Ilario d’Enza, 31/01/1988
Omelia, IV Domenica Tempo Ordinario, centenario morte San Giovanni Bosco – Anno B

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Dt 18,15-20; 1 Cor 7,32-35; Mc 1,21-28.

“Gesù si mise a insegnare” e continua nei secoli, e continua a portarci la parola di vita, la parola di amore, e continua visibilmente ancora nella Chiesa. La Chiesa non ha altra missione che portare la parola del Signore, perché gli uomini credano e abbiano la speranza.

Noi oggi onoriamo in modo speciale san Giovanni Bosco che ha continuato tutta la vita a portare mirabilmente la parola di Gesù; l’ha portata mirabilmente e ha lasciato una traccia profondissima nella Chiesa di tutto il mondo. San Giovanni Bosco ha portato la parola di Gesù, non la sua parola; ha portato l’autorità di Gesù, ha portato la soave confidenza nel Signore.

San Giovanni Bosco l’ha portata prima di tutto perché l’ha vissuta, l’ha posseduta; è stato un santo, cioè ha avuto una vita spirituale profondissima, e meditando e gustando la parola di Dio, l’ha portata agli altri. Meditando la parola di Dio l’ha resa incandescente attraverso la sua vita, e tutti l’hanno accolta perché veniva trasmessa bene. La parola di Dio è estremamente efficace, ma ha bisogno di chi la trasmetta, di chi la comunichi.

San Giovanni Bosco è stato un santo che ha saputo essere canale di grazia; ha saputo portare e ha saputo rendere adatta la parola per tutta la gamma delle sue relazioni, particolarmente per la gioventù. Ha portato la parola di Dio, una parola forte, una parola umile, una parola generosa; l’ha portata attraverso proprio il dinamismo della propria vita.

Noi onoriamo in san Giovanni Bosco particolarmente questa ricchezza interiore, che gli ha permesso di vivere intensamente la sua vocazione, la sua vocazione di sacerdote e di educatore. Non è stato uno che ha portato se stesso, che ha trovato un metodo che si adattasse bene. Ha portato la parola di Dio attraverso la propria riflessione, attraverso il proprio sacrificio, attraverso la propria donazione. Si è donato agli altri perché ha vissuto profondamente l’amore di Dio. Ha avuto il grande amore del prossimo come comunicazione dell’amore di Dio. Ha avuto una ricchezza straordinaria di attività perchè l’ha vissuta nella sua vita interiore.

Noi onoriamo in san Giovanni Bosco l’educatore, perché sacerdote pieno di Dio. Noi onoriamo in san Giovanni Bosco colui che ha avuto la passione della salvezza delle anime, perché ha capito la preziosità del Sangue di Gesù, il prezzo di salvezza di tante anime.

Oh, che anche noi capiamo bene quanta ricchezza di vita interiore dobbiamo accumulare, quanta generosità! Le nostre azioni devono essere logiche, devono cioè derivare dal nostro amore al Signore, dalla nostra donazione al Signore.

San Giovanni Bosco resta così per noi un modello, resta un modello vivo e attuale, per cui dobbiamo curare la vita spirituale fin in fondo, in una donazione totale. Nostro modello, nostro intercessore, dobbiamo chiamarlo in nostro aiuto perchè le difficoltà non sono diminuite, anzi sono accresciute. E dobbiamo porre nello Oratorio uno dei mezzi più adatti per aiutare la gioventù, per insistere nella nostra opera di evangelizzazione.

Domandiamo a san Giovanni Bosco l’intercessione perchè ci aiuti a non perdere di vista quelle che sono le grandi mete. Insistere, volere, metterci a servizio della gloria del Signore. Dobbiamo saper servire la gloria di Dio e porre noi stessi come servi che vogliono onorare Iddio portando la sua parola e il suo amore.

Domandiamo l’intercessione, poniamo sinceramente la nostra devozione, poniamola perché non semplicemente oggi, ma sempre dobbiamo invocarlo perché ci dia l’energia, ci dia le capacità, ci dia soprattutto quella spinta forte che viene dall’amore di Dio accettato e vissuto.

CODICE 88AZO01333N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 31/01/1988
OCCASIONE Omelia, IV Domenica Tempo Ordinario, centenario morte San Giovanni Bosco – Anno B
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI San Giovanni Bosco
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