02/05/1982 - Omelia IV Domenica Pasqua ore 6.30

Sant'Ilario d'Enza, 02/05/1982
Omelia, IV Domenica Tempo di Pasqua Anno B - Messa ore 6.30

Ascolta l'audio

At 4, 8-12; 1Gv 3, 1-2; Gv 10, 11-18

Omelia ore 6,30

Ascoltiamo queste parole sempre con commozione: “Io sono il buon pastore” (Gv 10, 11), perché quello che Gesù dice per tutti, quello che Gesù afferma per tutte le generazioni cristiane lo dice anche per noi e ognuno deve dire a se stesso: - Lo dice anche per me -

E’ una pagina questa del Vangelo che ci richiama all’analisi dei nostri rapporti con Gesù, perché non vengano falsati questi rapporti, non vengano addirittura resi vaghi e deboli.

Il nostro rapporto con Gesù come dev’essere? E’ evidente: Gesù è il nostro Dio. Quanta somma di venerazione e di obbedienza dobbiamo a Lui! Gesù è il nostro Redentore, ha pagato col suo sangue per i nostri peccati, ci ha amato come nessuno mai ci può amare. Egli ci ha amato fino al tormento, fino all’angoscia dell’Orto degli Ulivi, fino alla sete della croce: “Ho sete” (Gv 19, 28), diceva. Aveva sete del nostro amore, della salvezza delle nostre anime.

Quale tributo di riconoscenza e di affetto, quale relazione forte e viva!

Gesù è ancora il nostro Maestro, lo ha detto Lui: “Uno solo è il vostro maestro” (Mt 23, 10). Maestro vuol dire che insegna, che guida, guida le nostre anime nella luce della verità, le guida per la via della nostra pellegrinazione terrestre verso il Paradiso.

Come dobbiamo ascoltarlo, non volendo ascoltare le altre voci! Quelle voci che risuonano dentro di noi: le voci del nostro egoismo, del nostro orgoglio, le voci della nostra sensualità e del nostro comodo, le voci che vengono dal di fuori, le voci del mondo, le voci dell’opportunismo.

Come dobbiamo rispondergli con docilità, con umiltà! Come dobbiamo porre in Lui forte e viva la nostra sicurezza! Come dobbiamo abbandonarci alla sua guida e valutare ciò che Lui ha valutato, scartare quello che Lui ha scartato. Tutto ciò, che nella nostra vita non è suo, non vale. “Chi non è con me - ha detto Lui - è contro di me” (Mt 12, 13).

Gesù è ancora il nostro amico, un amico fedele, un amico tenero, un amico vigilante, un amico di sempre, di tutte le ore. Anche quando il dolore, il dispiacere bussa alla porta della nostra anima, noi lo sappiamo: Lui ci è vicino, Lui non permette che le cose ci occupino e le cose rendano inutile la vita. Egli è l’Amico. Oh, come dobbiamo corrispondere con fedeltà e umiltà a questa amicizia! Come dobbiamo abbandonarci con soavità alle leggi di questa amicizia!

Ecco, allora ripetiamo la domanda: chi è Gesù per noi? Gesù è il meraviglioso Amico che non tramonta. Spetta a noi, spetta a noi porre tutto quello che Lui ci domanda, e le cose che ci domanda sono per il nostro bene, per il nostro progresso, per la nostra felicità del tempo e dell’eternità.

Pensiamo alla nostra preghiera, pensiamo quanto questa preghiera realizza di sentimento e di fede.

Pensiamo alle nostre opere, per vedere in che cosa mancano e in che cosa sono veramente scostanti dalla sua linea.

Pensiamo allora ai nostri propositi, per migliorare la nostra posizione di figli di Dio, figli nel Figlio grande di Dio, figli di Dio per l’amore di Dio, figli di Dio per la gloria di Dio.

CODICE 82E1O01363N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 02/05/1982
OCCASIONE Omelia, IV Domenica Tempo di Pasqua Anno B - Messa ore 6.30
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Gesù buon pastore
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