20/03/1977 - Omelia IV Domenica Quar

Sant'Ilario d'Enza, 20/03/1977
Omelia, IV Domenica Quaresima – Anno C

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Gs 5, 9. 10-12; 2 Cor 5, 17-21; Lc 15, 1-3. 11-32

Il tema che ci è proposto nella Liturgia è un tema di fondo, è un tema che mai abbastanza si tratterà: è il tema della gioia cristiana.

La domenica in laetare: “Rallegrati”. Ecco, perché mi devo rallegrare? Che significato ha questo mondo? Dio l’ha fatto per la gioia o l’ha fatto per la tristezza? Dio l’ha fatto perché stiamo bene o perché siamo tormentati?

Questa sete insaziabile di gioia che ci prende, questa sete di gioia che ci spinge continuamente, che cos’è? Ecco, la risposta è grave e completa. Sì, l’uomo è uscito dalle mani di Dio e Dio è infinita gioia, perciò è logico che l’uomo tenda alla felicità e vi tenda con tutte le sue forze, però l’uomo ha rotto il piano di Dio. Questo mondo doveva essere un paradiso, Dio aveva disposto tutto perché fosse un paradiso. L’uomo si è ribellato a Dio per uno stupido orgoglio, l’uomo ha rotto, con la sua libera volontà, le leggi segnate da Dio e la storia del mondo è diventata una storia di tristezza. Mentre Dio aveva fatto tutto per il bene e per la gioia, l’uomo ha fatto una inesorabile confusione.

E allora è evidente ciò che la fede ci insegna: il peccato è la grande causa di tutte le disgrazie di questo mondo, il peccato sta alla base di tutta la rovina e di tutte le tristezze. Sciogliersi dal peccato, contribuire perché il mondo vinca il peccato è andare verso la gioia vera.

Ecco, la nostra condizione è descritta nella prima Lettura. Il popolo Ebreo, dopo le traversie dell’esodo, arriva alla terra promessa. La terra promessa non delude. Dio non delude mai, Dio è fedele. Questa nostra vita, in mezzo a tutte le sue vicissitudini, ci deve condurre alla terra promessa: lì saranno le vere nostre gioie, perché lì finalmente l’umanità, riscattata in Cristo, libera dal peccato, godrà la pace del Signore.

E nella seconda Lettura san Paolo parla proprio di questa novità: “Uno in Cristo è una creatura nuova, le cose vecchie sono passate” (2Cor 5, 17).

Ecco, Cristo ci ha riconciliati con Dio. La liberazione progressiva dal peccato per ognuno di noi ci fa nuovi, ci fa sereni; la gioia non è un chiasso, la gioia non è un rumore che si ripercuote e ci stordisce, la gioia adesso è in questa comunione profonda con Cristo, con Cristo che si è preso su di sé tutto il nostro peccato, tutto! Si è fatto anzi peccato lui, perché noi potessimo essere giustizia di Dio.

E il Vangelo ci porta la grande parabola della misericordia. Cristo ci insegna che le braccia del Padre sono sempre aperte: qualunque sia il nostro peccato, esiste la misericordia. A questa misericordia dobbiamo andare e condurre tutti. Le braccia così aperte del Padre ci insegnano proprio il significato della vita. Possiamo aver errato, e in questa Quaresima cerchiamo di prenderne bene coscienza, ma la grande realtà è la bontà e la misericordia di Dio, quella misericordia che Cristo ha dimostrato con un’evidenza piena sulla croce: le sue braccia aperte ci insegnano le braccia aperte del Padre: “Filippo, chi vede me vede il Padre” (Gv 14, 9).

Ecco, allora come possiamo arrivare pienamente a questa gioia? Liberandoci. Possiamo arrivare a una pienezza di gioia, compiendo totalmente la nostra liberazione; più uno diventa buono, più diventa ricco di gioia, più uno diventa santo, più entra nel gaudio. Il Signore non attua solo la sua misericordia, quando arriveremo alla vita eterna, l’attua ogni giorno momento per momento, man mano che torniamo a lui ci fa sentire la pace, la gioia, la serenità. Siamo colpevoli allora quando siamo tristi della tristezza dei nostri peccati; siamo colpevoli quando ci agitiamo e cerchiamo delle cose impossibili, quando facciamo consistere la gioia in un’ abbondanza di cose materiali. La gioia è un clima del cuore riconciliato con Dio.

Sarà allora il nostro sforzo di valutare sempre di più quanto dobbiamo compiere in questo itinerario quaresimale, facciamo molto e avremo una misura piena e sovrabbondante dal cuore del nostro Padre.

CODICE 77CLO01343N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 20/03/1977
OCCASIONE Omelia, IV Domenica Quaresima – Anno C
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Gioia
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