05/03/1978 - Omelia IV Domenica Quar

Sant'Ilario d'Enza, 05/03/1978
Omelia, IV Domenica Quaresima - Anno A

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1 Sam 16, 1.4.6-7.10-13; Ef 5, 8-14; Gv 9, 1-41

Viene sottolineata fortemente l’antitesi tra luce e tenebre, perché la nostra indagine spirituale vada proprio in profondo e non ci succeda di essere come i farisei, che credevano di vedere e non vedevano, credevano di possedere la verità, di possederla tutta e andavano contro Dio, contro la logica, andavano contro l’amore misericordioso, che si rivelava in Cristo.

Noi abbiamo bisogno di interrogarci quanto siamo aperti alla luce che è Cristo, per potere nella Pasqua entrare con gioia nel suo mistero. Ci dobbiamo interrogare, perché l’ipocrisia non ci prenda e non ci sia il contrasto della nostra vita, che ripugna con quello che professiamo nella fede.

L’esperienza del cieco, che raggiunge gradualmente tutta la luce, raggiunge la luce del corpo e poi raggiunge la pienezza della luce, prostrandosi davanti a Cristo.

Noi prima di tutto dobbiamo esaminare la nostra vocazione, la nostra chiamata.

La Liturgia ci presenta l’esempio di Davide: come ha risposto a Dio, come è stato pronto, come ha saputo inserirsi nel piano cui Dio lo aveva chiamato. Davide, una magnifica figura di uomo di fede, di uomo, che pur nel turbinio delle sue passioni, non ha mai perduto il senso di dipendenza da Dio, il senso della sua fede. Davide è stato l’unico uomo, nel Vecchio Testamento, che ha detto a Dio: “Ti amo, o Dio”, ricordate, nel Salmo 17: “Ti amo, Dio, mia forza, mia rupe, mio sostegno”. Davide ha realizzato, dalla sua vocazione, un’ ascesa forte e vigorosa, un abbandono completo a Dio. Ci ricorda la nostra chiamata battesimale e ci dice come dobbiamo essere logici e chiari nella nostra vita, come non ci dobbiamo sgomentare per eventuali nostre cadute, ma come dobbiamo realizzare sempre di più, fino alla pienezza. “Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore”: la nostra iniziazione cristiana, che dice di camminare nella fede, che dice l’esigenza di muoverci sempre, l’esigenza di creare in noi una situazione di grazia sempre maggiore.

La chiamata, il progresso, la perfezione. Un cristiano cerca la perfezione, cercando non tanto un proprio bene, ma ciò che è gradito al Signore, non partecipando alle opere infruttuose della terra, come continua san Paolo: “Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà”. Ecco, in questa disposizione alla vita cristiana completa, alla vita cristiana senza mezzi termini, a una vita cristiana dinamica e forte non possiamo indugiare, non possiamo scendere ad alcun compromesso. La nostra linea deve essere una linea dritta, una linea forte, una linea generosa; deve essere una linea di coerenza cristiana piena, fervorosa, totale.

Ecco, in questa metà Quaresima, questa domenica ci ricorda come il Signore sia la nostra fortezza e perciò sia proprio il servirlo la nostra gioia, la nostra vera gioia.

La penitenza non è per umiliarci, la penitenza è per liberarci, per diventare padroni di noi, per rendere la nostra vita fruttuosa. Impegniamoci dunque con molto slancio e molto coraggio in questa ultima parte della Quaresima. Forse ci restano molte cose da fare nell’ordine della preghiera, nell’ordine della penitenza, nell’ordine della carità. Lavoriamo, svegliamoci, destiamoci! Facciamo che questi giorni siano pienamente e totalmente fervorosi.

La nostra comunità cristiana va verso nuove mete: il Giovedì Santo avremo l’ordinazione dei diaconi. La Chiesa di Dio, presente nella nostra Parrocchia, si arricchirà di nuove grazie, le grazie che vengono dal sacramento dell’Ordine. La nostra comunità cristiana deve essere completamente e generosamente tesa alla gloria di Dio, al bene di tutte le anime. Sono grandi giorni di attesa, sono giorni in cui tutta la comunità si deve preparare. Si devono preparare i candidati al diaconato, ma la comunità deve essere adatta a ricevere queste nuove grazie di Dio, deve essere adatta, bandendo ogni stanchezza e ogni mancanza di carità, cercando proprio di mettersi a nuovo, a nuovo con grande slancio e grande entusiasmo.

CODICE 78C4O01343N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 05/03/1978
OCCASIONE Omelia, IV Domenica Quaresima - Anno A
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Coerenza, perfezione
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