21/03/1982 - Omelia IV Domenica Quar

Sant'Ilario d'Enza, 21/03/1982
Omelia, IV Domenica di Quaresima – Anno B

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2 Cr 14-16. 19-23; Ef 2, 4-10; Gv 3, 14-21

“Dio ricco di misericordia” (Ef 2, 4) è il tema che dobbiamo intensamente meditare.

Questa metà Quaresima noi dobbiamo guardare al cammino percorso e affrettarci in vista della Pasqua che si avvicina. E tanto più noi mediteremo sulla misericordia di Dio, sul suo amore, tanto più sarà celere il nostro cammino; perché è questo che noi dobbiamo comprendere in profondità, in una profondità che tocchi proprio tutta la nostra anima, perché troppe volte le parole le lasciamo così, senza tradurle, senza portarle nel concreto della nostra individualità. Sì, Dio ci ama e la prova è proprio nelle parole che ha detto Gesù: “Ha dato”, cioè ha consegnato, “il suo Figlio unigenito” (Gv 3, 16). Lo ha consegnato al tormento e alla morte. Dobbiamo capire la croce, dobbiamo capire che è nella croce che possiamo leggere il poema della manifestazione dell’amore di Dio.

“Dio ricco di misericordia”: ognuno di noi si deve sentire amato. Tornano proprio le parole dell’Apostolo: “Ci ha amati; da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatto rivivere con Cristo” (Ef 2, 4).

Capire allora il grande amore di Dio, riempire il nostro cuore di stupore e sentirci veramente quali siamo: peccatori, ma amati, ma redenti, ma sollecitati della più grande sollecitazione a corrispondere a questo amore, a darci a Dio.

E’ nell’ordine di questa luce che noi possiamo veramente vedere la Pasqua. Il cero pasquale è simbolo di Cristo, è Cristo che dà gloria al Padre consumandosi così, come si consuma la cera al fuoco. Lui si è donato a noi e continuamente si dona a noi. Egli appartiene a ogni generazione degli uomini, per darci la sua straordinaria ricchezza di grazia.

E allora chiaro, forte sorge il proposito: bruciare tutto quello che in noi è indifferenza, è ostinazione, è amore al peccato, è amore all’egoismo, tutto quello che in noi attarda pesantemente il tragitto verso la luce di Pasqua.

Siamo fermi e non osiamo attraversare l’acqua, non osiamo perché temiamo di non avere il ponte del ritorno; il Signore ci sollecita: - Passa! Va’ avanti! Passa, passa e fatti un cristianesimo vero, più intenso, più generoso, più fervido! Preghi ancora male, preghi ancora distratto, preghi ancora a intermittenza. Non sei abbastanza buono nei tuoi pensieri, nei tuoi giudizi sugli altri, nella tua comprensione agli altri. Sei ancora troppo impaziente, inquieto; miri troppo nelle tue cose, che sembrano di bontà, alla tua esaltazione e al tuo comodo. Passa! Passa oltre! Abbi il coraggio di passare verso la grazia di Dio con tutta l’intensità della tua anima. Passa oltre, non fermarti! Questa seconda parte della Quaresima sia per te un grande tempo di riforma e di gioia spirituale.

Bruciare quanto il Signore vuole che scompaia, darsi totalmente al suo amore, non preferire le tenebre, perché la sua luce è sommamente dilettevole, è la sorgente della vita. Va’ alla luce, va’ a Cristo, va’ al suo amore.

CODICE 82CMQ01343N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 21/03/1982
OCCASIONE Omelia, IV Domenica di Quaresima – Anno B
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Misericordia di Dio per noi
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